tag:blogger.com,1999:blog-50830738246725870102024-03-14T08:01:42.114+00:00Pensare in un'altra luce"Dove credete che siano andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate? In nessun posto: sono sempre qui. E' solo che non li vediamo". E. BencivengaEmiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.comBlogger758125tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-58531218280195208982022-01-06T19:15:00.001+00:002022-01-06T19:15:08.714+00:00Trasloco...<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhysJesy7pVfFGKt4a6O6bQ0FgxlpcsUzkWO7C8YqPkWbM9PWv7TyvAA_ygjrvgaSkVqsNh-tyfJ6wSDbri3jThgwpQuNa4e_e8-HlvbvQhE4SlZ4fxBX5nGAZi1FaeB9Rzfd9oQFiX6PTc6bR4JLxUFkyEIQj1u6hHPqxzi1ZCoPx_zBCps95HCATW5Q=s800" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" height="367" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhysJesy7pVfFGKt4a6O6bQ0FgxlpcsUzkWO7C8YqPkWbM9PWv7TyvAA_ygjrvgaSkVqsNh-tyfJ6wSDbri3jThgwpQuNa4e_e8-HlvbvQhE4SlZ4fxBX5nGAZi1FaeB9Rzfd9oQFiX6PTc6bR4JLxUFkyEIQj1u6hHPqxzi1ZCoPx_zBCps95HCATW5Q=w588-h367" width="588" /></a></div><br /><span style="font-size: large;"><br /></span><p></p><p><span style="font-size: large;">Da tempo non scrivo su questo blog. </span></p><p><span style="font-size: large;">Ora vorrei tornare a farlo rivivere. </span></p><p><span style="font-size: large;">Ma per fare questo mi sono spostata <a href="https://pensareinunaltraluceblog.wordpress.com/">qui</a> su wordpress</span></p><p><span style="font-size: large;">Spero veniate a trovarmi...</span></p>Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-16185587558942714022020-05-24T17:47:00.002+01:002020-05-24T17:47:28.353+01:00Parole...e<p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-6SgT1jvAQoI/XsqkvIFzPXI/AAAAAAAAigk/zGjDN6cDYlgD2DARlmII_vmUtu9tNiFKQCK4BGAsYHg/free_wallpaper_of_an_abstract_paintingtwo_men_talking_on_the_clouds_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="336" src="https://1.bp.blogspot.com/-6SgT1jvAQoI/XsqkvIFzPXI/AAAAAAAAigk/zGjDN6cDYlgD2DARlmII_vmUtu9tNiFKQCK4BGAsYHg/w640-h336/free_wallpaper_of_an_abstract_paintingtwo_men_talking_on_the_clouds_.jpg" width="640" /></a></div><p class="MsoNormal"><br /></p>Toccare le parole come se fossero nuove, immergerle nel silenzio.<p></p><p></p><p class="MsoNormal">Lasciarle volare perché ritrovino le loro radici.</p><p class="MsoNormal">Ridare loro il potere dell’incanto, la magia del loro suono, la capacità di generare l’incontro.</p><p class="MsoNormal">Ritrovarle le parole. Inventare spazi dove riscoprire la loro sorgente. Imparare a sostare in questi spazi.</p><p class="MsoNormal">Parlare e ascoltare, abitare insieme il nostro presente. La parola come filo sottile che unisce.</p><p class="MsoNormal">Inventare luoghi dove le parole possano respirare.</p><p class="MsoNormal">Dove nessuno deve né convincere né tanto meno vincere. Perché le parole hanno bisogno di camminare lentamente per trovare la loro dimora e dare i propri frutti. Per potersi legare ad altre parole e restituirci sensi e significati.</p><p class="MsoNormal">Parole che sappiano trasformarsi in colloquio, parole fecondate perché nascono dallo stare in relazione.</p><p class="MsoNormal">Parole che curano, che aprono mondi e spazi, che ci portino fiducia, che ci ridiano la voglia di credere, che producano l’imprevisto. Che sappiano immaginare. Che smuovano creatività.</p><p class="MsoNormal">Parole vive. Radicate nella vita delle persone, realiste ma non pessimiste.</p><p class="MsoNormal">Parole che creano legami: incrociare mondi privati su cui costruire il senso dell’essere in comune.</p><p class="MsoNormal">Un essere in comune che ci restituisca fiducia. Senza non si può esistere davvero. Fiducia in se stessi, fiducia nell'altro. Fiducia nel possibile partendo da quello che si è. </p><p class="MsoNormal">Trattenere, allora, il tempo, rallentare, rompere quel ritmo che non ci lascia respirare, non ci lascia guardare il cielo, afferrare la luna, riscaldarci al sole, bagnarci di pioggia.</p><p class="MsoNormal">Dobbiamo sostare per dare il tempo al possibile, all'impossibile, all'imprevisto. Per imparare il tempo dell'attesa.</p><p class="MsoNormal"><br /></p>Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-34017386786939686212020-05-12T11:57:00.002+01:002020-05-22T22:48:47.981+01:00Muoiono solo anziani e malati…<header class="entry-header page-header" style="background-color: white; border-bottom: 0px; box-sizing: border-box; color: dimgrey; font-family: lora, serif; font-size: 14px; margin: 0px 0px 20px; padding-bottom: 0px; text-align: center;"><h1 class="entry-title" style="box-sizing: border-box; color: #444444; font-size: 24px; font-style: italic; font-weight: 400; line-height: 1.1; margin: 0px 0px 15px;"><a href="https://www.arsdiapason.it/muoiono-solo-anziani-e-malati/" style="box-sizing: border-box; color: #393939; font-family: Lora, serif; font-size: 14px; text-align: left; text-decoration-line: none; transition: all 0.3s ease 0s;" title="Muoiono solo anziani e malati…"><img alt="" class="single-featured wp-post-image" height="550" src="https://www.arsdiapason.it/wp-content/uploads/2020/05/Papa-Francesco-a-medici-e-odontoiatri-no-eutanasia-e-suicidio-assistito_articleimage-770x550.jpg" style="border: 0px; box-sizing: border-box; display: block; height: auto; margin: auto; max-width: 100%; transition: opacity 0.3s linear 0s; vertical-align: middle;" width="770" /></a></h1></header><span style="background-color: white; color: dimgrey; font-family: lora, serif; font-size: 14px;"></span><div class="entry-content" style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: dimgrey; font-family: lora, serif; font-size: 14px; margin: 20px 0px 0px;"><p style="box-sizing: border-box; margin: 0px 0px 15px;"><a href="https://www.arsdiapason.it/tag/emilia-de-rienzo/" style="background-color: transparent; box-sizing: border-box; color: #1e73be; text-decoration-line: none; transition: all 0.3s ease 0s;">di Emilia de Rienzo</a></p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">“Muoiono solo anziani e malati”</span>, così hanno cominciato a rassicurare la gente quando si è affacciata alla finestra del nostro mondo la minaccia di un virus che stava attaccando la nostra società e metteva in pericolo la nostra salute, la nostra stessa vita.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;">“È una semplice influenza”, “sono tutti in paranoia”, hanno aggiunto e ci hanno tranquillizzato tutti, dai politici agli specialisti. E noi a seguirli connessi ad un computer o davanti ad uno schermo. <span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Le stesse parole ripetute all’infinito, tutti bravi a creare paure come a sedarle. Pochi fuori dal coro.</span></p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;">Ed è facile raccogliere queste rassicurazioni di fronte ad un pericolo tanto minaccioso ed è successo che almeno per un istante, abbiamo considerato una cosa normale che potevamo stare tranquilli perché quel virus che, arrivava dalla Cina, colpiva solo chi aveva vissuto abbastanza o già era malato e fragile.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;">“Muoiono solo anziani e malati” , è normale, accettabile e non ci siamo accorti che <span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">di normale non c’era proprio nulla</span>, che chiunque, soprattutto chi è più fragile, in una società dal volto umano deve essere difeso, curato: è un diritto in una società che voglia dirsi democratica.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">L’abitudine, l’assuefazione ci fa accettare tutto. La tecnica retorica della ripetizione continua di un messaggio ha come effetto la persuasione soprattutto se si innesta nell’inerzia del pensiero dei più</span>: un pensiero, che riteniamo essere di tutti, rende normale ciò che normale non dovrebbe essere. C’è bastato saper che non eravamo noi ad essere in pericolo, che non era un nostro problema. Da sempre questo atteggiamento mentale tiene fuori dalla nostra mente tutto ciò che riguarda “l’altro”.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">La vita doveva continuare</span>. “Milano non si ferma” ci dicevano i politici e si facevano vedere tranquilli e sicuri. <span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Ed invece avremmo dovuto fermarci subito.</span> Ciò che ha prevalso in quei giorni è che la macchina produttiva non poteva subire un rallentamento o addirittura fermarsi. La gente ha continuato ad andare a lavorare, ad andare al cinema o a passare la serata nelle strade della movida… Tutto era normale: morivano solo i vecchi e i malati…</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Sono morte più di 30mila persone ed è vero i deceduti sono per lo più uomini o donne che hanno superato i 60 anni, molti di loro erano già malati.</span></p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Davvero questo deve tranquillizzarci? O invece ci dovrebbe porre delle domande sulla società che stiamo costruendo?</span></p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;">Per l’uomo antico essere vecchi significava essere <span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">il luogo vivente della memoria</span>, essere vecchi voleva dire sì, essere più fragili e deboli, ma anche <span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">essere portatori di valori irrinunciabili e prezios</span>i: degni quindi di rispetto e di grande considerazione in quanto portatori di una sapienza capace di guidare e consigliare anche i giovani eroi che di fronte a loro si inchinavano.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;">Invece, sembra che la filosofia eugenetica in quei giorni, e forse ancora adesso, sia diventata, più o meno in modo manifesto, la pratica e lo spirito di questi tempi.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;">Lo testimoniano il documento degli anestesisti spagnoli, la teorizzazione dell’immunità di gregge degli inglesi: si sceglie insomma di fronte al carico di malati e morti, fra i vecchi e i giovani, come fra i deboli e i forti come se una vita – la più forte, la più abile – sia solo per questo degna di essere mantenuta, mentre un’altra più fragile (vecchi e disabili) possa essere sacrificata.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Dobbiamo vigilare perché il “virus”” della selezione non riprenda a infettare la società. Lo ha già fatto allora, in tempi più bui, </span>lo sta facendo quando si accetta che ancora tante troppe persone vivano in condizioni disumane in altri paesi… E davanti alla “morte collettiva” della pandemia, la sensibilità umana sembra regredire a uno sguardo primordiale, quello delle necessità di specie. E gli individui molto vecchi occupano uno spazio eccessivo, sottraggono troppe risorse.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">La domanda che ci dobbiamo porre è in che modo stiamo utilizzando il progresso che ha segnato il nostro mondo, per chi, per cosa?</span> </p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;">Di fronte ad uno schermo freddo cresce il nostro essere<span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;"> cinici spettatori in una società che è sempre meno comunità e sempre più sommatoria di individui che mettono sempre al centro il loro personale ed individuale interesse.</span> In una società che guarda solo il Pil come garante o meno della sopravvivenza, sono solo i migliori produttori, cioè gli abili, i giovani, i forti che dobbiamo preservare per poterli magari sfruttare meglio dopo.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;">Il poeta Franco Arminio si è reso disponibile ad ascoltare al telefono chiunque avesse bisogno di parlare con qualcuno in questi giorni e una donna di Bergamo gli ha detto: <span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;"><em style="box-sizing: border-box;">“Qui adesso non si muore soltanto, si sparisce”</em>. La morte è naturale, la sparizione delle persone no. Ed è quello che è successo.</span></p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;">Abbiamo sentito parlare di tamponi, zone rosse, fasi, evoluzione del virus, ci hanno martellato di notizie e contronotizie, ma<span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;"> mai si è parlato di dolore, di sofferenza, di lutto</span>. Il dolore di chi ha perso i cari che non ha potuto accompagnare, salutare.<span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;"> E’ mancata una “meditazione” su quanto ci stava accadendo, su come imparare da tutto ciò che abbiamo e stiamo vivendo.</span></p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><em style="box-sizing: border-box;">“Una comunità è tale se sa essere attenta al dolore di chi ne fa parte”.</em> Dice Arminio, solo ripartendo di lì sapremo quali sono le priorità per costruire una società che metta al centro l’uomo in quanto tale, non solo quello produttivo. <em style="box-sizing: border-box;">“La relazione tra persone è l’esaltazione del no global per eccellenza. Insieme creiamo un ambiente irripetibile, irriducibile, mai seriale, sempre particolare. Unico. C’è un’atmosfera nel nostro abbraccio che si costruisce solo tra me e te”</em>. E l’abbraccio è sì fisico, ma anche mentale. Dentro di te puoi abbracciare il mondo che vuoi faccia parte del tuo paesaggio affettivo.</p><p class="has-text-align-center" style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px; text-align: center;"><img alt="" class="wp-image-2634" sizes="(max-width: 853px) 100vw, 853px" src="http://www.arsdiapason.it/wp-content/uploads/2020/05/INV_CLXXXII.jpg" srcset="https://www.arsdiapason.it/wp-content/uploads/2020/05/INV_CLXXXII.jpg 853w, https://www.arsdiapason.it/wp-content/uploads/2020/05/INV_CLXXXII-200x300.jpg 200w, https://www.arsdiapason.it/wp-content/uploads/2020/05/INV_CLXXXII-682x1024.jpg 682w, https://www.arsdiapason.it/wp-content/uploads/2020/05/INV_CLXXXII-768x1152.jpg 768w" style="border: 0px; box-sizing: border-box; height: auto; max-width: 100%; vertical-align: middle; width: 250px;" /></p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">E’ bella e significativa l’immagine di Enea che fugge dalla sua patria in fiamme: </span>sulle spalle si porta il vecchio padre Anchise e per mano il figlioletto Ascanio. Un’immagine simbolica: una società che si rispetti deve aver in grande considerazione chi rappresenta il passate e i bambini che rappresentano il futuro, deve saper mettere insieme in modo armonico tutti quelli che la abitano, deve almeno provarci, viaggiare verso questo orizzonte.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Non si va da nessuna parte, racconta quell’immagine, se non con tutti, senza sacrificare nessuno e questo vuol dire con Eugenio Borgna</span>, che dobbiamo resistere<em style="box-sizing: border-box;"> “al fascino stregato del pregiudizio che nasconde in sé un <span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">segreto disprezzo per la debolezza che si manifesta nella vita incrinata dalla malattia, dagli handicap e dalla condizione anziana”.</span></em></p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">“<em style="box-sizing: border-box;">La qualità della sosta decide la qualità della ripartenza</em>.</span> – dice Franco Arminio – <em style="box-sizing: border-box;">Sapremo ripartire meglio se non abbiamo solo coltivato sentimenti di rabbia e di rancore. Mantenere le distanze, ma andare avanti restandoci “vicini”. Stare vicino a chi ha perso qualcuno, a chi ha perso il lavoro, a chi ha sofferto profondamente. Starci vicino. Questo è ciò che una comunità sana può fare quando riparte, altrimenti faremo gli stessi errori e saremo ancora più lacerati”</em>.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Ma sapremo ripartire se i morti, i tanti morti usciranno dal puro dato statistico per tornare a essere persone.</span> Non se ne parla più… Eppure anche nella città più potente del mondo ci sono state tante persone seppellite in fosse comuni. Prima di ripartire dovremmo chiedere a tutti un momento di silenzio e perché ognuno possa ricordarsi che nessuno va lasciato indietro, che tutti abbiamo diritto alla cura, ad una vita dignitosa e che sicuramente tutti abbiamo diritto a non morire così.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Se, invece, l’unica preoccupazione sarà voltare pagina, i problemi rischieranno prima</span> o poi di ripresentarsi anche peggio di prima perché abbiamo dimenticato con i morti la nostra umanità.</p><p style="box-sizing: border-box; margin: 15px 0px;"><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Dobbiamo pensare l’impensabile…</span></p><div class="addtoany_share_save_container addtoany_content addtoany_content_bottom" style="box-sizing: border-box; clear: both; margin: 16px 0px;"><div class="a2a_kit a2a_kit_size_32 addtoany_list" data-a2a-title="Muoiono solo anziani e malati…" data-a2a-url="https://www.arsdiapason.it/muoiono-solo-anziani-e-malati/" style="box-sizing: border-box; display: inline; line-height: 32px; touch-action: manipulation;"><a class="a2a_button_facebook" href="https://www.arsdiapason.it/#facebook" rel="nofollow noopener" style="background-color: transparent; border: 0px; box-shadow: none; box-sizing: border-box; color: #1e73be; cursor: pointer; display: inline-block; font-size: 32px; padding: 0px 4px; text-decoration-line: none; transition: all 0.3s ease 0s; vertical-align: middle;" target="_blank" title="Facebook"><span class="a2a_svg a2a_s__default a2a_s_facebook" style="background-color: #3b5998; background-repeat: repeat; border-radius: 4px; box-sizing: border-box; display: inline-block; float: none; height: 32px; line-height: 32px; opacity: 1; overflow: hidden; padding: 0px; width: 32px;"></span><span class="a2a_label" style="border-radius: 4px; box-sizing: border-box; clip: rect(1px, 1px, 1px, 1px); display: inline-block; float: none; height: 32px; line-height: 32px; opacity: 1; overflow: hidden; position: absolute; width: 32px;">Facebook</span></a><a class="a2a_button_twitter" href="https://www.arsdiapason.it/#twitter" rel="nofollow noopener" style="background-color: transparent; border: 0px; box-shadow: none; box-sizing: border-box; color: #1e73be; cursor: pointer; display: inline-block; font-size: 32px; padding: 0px 4px; text-decoration-line: none; transition: all 0.3s ease 0s; vertical-align: middle;" target="_blank" title="Twitter"><span class="a2a_svg a2a_s__default a2a_s_twitter" style="background-color: #55acee; background-repeat: repeat; border-radius: 4px; box-sizing: border-box; display: inline-block; float: none; height: 32px; line-height: 32px; opacity: 1; overflow: hidden; padding: 0px; width: 32px;"></span><span class="a2a_label" style="border-radius: 4px; box-sizing: border-box; clip: rect(1px, 1px, 1px, 1px); display: inline-block; float: none; height: 32px; line-height: 32px; opacity: 1; overflow: hidden; position: absolute; width: 32px;">Twitter</span></a><a class="a2a_dd addtoany_share_save addtoany_share" href="https://www.addtoany.com/share#url=https%3A%2F%2Fwww.arsdiapason.it%2Fmuoiono-solo-anziani-e-malati%2F&title=Muoiono%20solo%20anziani%20e%20malati%E2%80%A6" style="background-color: transparent; border: 0px; box-shadow: none; box-sizing: border-box; color: #1e73be; cursor: pointer; display: inline-block; font-size: 32px; padding: 0px 4px; text-decoration-line: none; transition: all 0.3s ease 0s; vertical-align: middle;"><span class="a2a_svg a2a_s__default a2a_s_a2a" style="background-color: #0166ff; background-repeat: repeat; border-radius: 4px; box-sizing: border-box; display: inline-block; float: none; height: 32px; line-height: 32px; opacity: 1; overflow: hidden; padding: 0px; width: 32px;"></span><span class="a2a_label a2a_localize" style="border-radius: 4px; box-sizing: border-box; clip: rect(1px, 1px, 1px, 1px); display: inline-block; float: none; height: 32px; line-height: 32px; opacity: 1; overflow: hidden; position: absolute; width: 32px;">Condividi</span></a></div></div></div>Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-48781983437828799372019-02-02T19:43:00.000+00:002019-02-02T19:43:09.740+00:00I romanzi sono seconde vite<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-1cRN-zHmjZQ/WwwdDLWg_dI/AAAAAAAAV04/Jmso8Xu7wfcpNTGCE9Kz7V6pDaWi0X0FQCLcBGAs/s1600/%25E6%25B2%2588%25E5%2591%25A8--%25E5%25B1%25B1%25E7%25A9%25BA%25E6%2597%25A0%25E4%25BA%25BA%25E6%25B0%25B4%25E6%25B5%2581%25E8%258A%25B1%25E8%25B0%25A2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="413" data-original-width="700" height="376" src="https://2.bp.blogspot.com/-1cRN-zHmjZQ/WwwdDLWg_dI/AAAAAAAAV04/Jmso8Xu7wfcpNTGCE9Kz7V6pDaWi0X0FQCLcBGAs/s640/%25E6%25B2%2588%25E5%2591%25A8--%25E5%25B1%25B1%25E7%25A9%25BA%25E6%2597%25A0%25E4%25BA%25BA%25E6%25B0%25B4%25E6%25B5%2581%25E8%258A%25B1%25E8%25B0%25A2.jpg" width="640" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>I romanzi sono seconde vite. Al pari dei sogni di cui parla il poeta francese Gérard de Nerval, rivelano i colori e la complessità della nostra e sono pieni di gente, facce oggetti che ci sembra di riconoscere. In tali occasioni ci sembra che quel mondo fittizio e godibile sia molto più reale di quello che viviamo […] desideriamo che il romanzo non finisca e speriamo che quella seconda vita continui a evocare in noi un solido senso di realtà e autenticità. Malgrado ciò che sappiamo della fiction, se un’opera di narrativa non alimenta l’illusione che si tratti di vita reale, proviamo disagio e irritazione.</i> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>L’arte del romanzo – perciò – si affida alla nostra capacità di credere simultaneamente a stati contraddittori […]. Il lettore ha l’impressione di trovarsi non tra le parole di un romanzo, bensì in piedi davanti a un quadro. Qui, la cura dello scrittore per il dettaglio visivo, e l’abilità del lettore nel visualizzare le parole trasformandole in un vasto paesaggio, sono decisive. Leggiamo anche romanzi che non si svolgono nel paesaggio, su campi di battaglia o nella natura, e sono inventati in una stanza, in atmosfere interiori soffocanti – La metamorfosi di Kafka è un buon esempio. Leggiamo queste storie come se stessimo osservando un paesaggio e, trasformandolo con l’occhio della mente in un quadro, ci abituiamo all’atmosfera della scena, ce ne lasciamo influenzare, anzi la esploriamo.</i><i><br /></i><i></i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>Il vero piacere di leggere un romanzo inizia con la capacità di vedere il mondo non dall'esterno ma con gli occhi dei personaggi che in quel mondo vivono. Leggendo un romanzo, oscilliamo tra ampia visione a attimi fuggevoli, fra pensieri generali e fatti specifici, a una velocità che nessun altro genere letterario è in grado di offrire. Mentre fissiamo un dipinto di paesaggio da lontano, ci troviamo all'improvviso tra i pensieri dell’individuo nel paesaggio e nelle sue sfumature d’umore. Ciò somiglia al modo in cui, nei dipinti di paesaggio cinesi, contempliamo una piccola figura umana sullo sfondo di fiumi, dirupi e alberi con miriadi di foglie: ci concentriamo su quella figura, poi cerchiamo di immaginare il paesaggio circostante attraverso i suoi occhi.</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: right;">
Orhan Pamuk, <i>Romanzieri ingenui e sentimentali</i></blockquote>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-6158243722745591282019-01-06T22:28:00.000+00:002019-01-06T22:28:34.047+00:00Ringraziare desidero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-p_xq0wKX56c/XDJRglm4xuI/AAAAAAAAZbc/3O4KYQzuVGsjMAL1vO64LldmkmpbiazpACLcBGAs/s1600/mariangela-gualtieri-profilo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="1010" height="356" src="https://3.bp.blogspot.com/-p_xq0wKX56c/XDJRglm4xuI/AAAAAAAAZbc/3O4KYQzuVGsjMAL1vO64LldmkmpbiazpACLcBGAs/s640/mariangela-gualtieri-profilo.jpg" width="640" /></a></div>
La parola grazie non usa più molto e, quando viene pronunciata, non sempre gli attribuiamo valore che meriterebbe. Mariangela Gualtieri ce la propone e la declina guardando a tutto ciò che abbiamo davanti agli occhi e non vediamo più, non apprezziamo abbastanza. Il mondo ci porge ogni giorno meraviglie che ci sfuggono e non ci incantano più. Con questa poesia, la poetessa dice grazie, grazie e ci invita a riprendere questa parola per ritrovare il senso più profondo della vita.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Ringraziare desidero il divino</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per la diversità delle creature</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>che compongono questo singolare universo,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per la ragione,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>che non cesserà di sognare</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>un qualche disegno del labirinto</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e l’uccello leggero che vola oltre, più in alto, più su.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Ringraziare desidero per l’amore,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>che ci fa vedere gli altri come li vede la divinità,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il pane e il sale,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il mistero della rosa</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>che prodiga colore e non lo vede.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Ringraziare desidero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per l’arte dell’amicizia,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per l’ultima giornata di Socrate,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per le parole che in un crepuscolo furono dette</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>da una croce all'altra,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per i fiumi segreti e immemorabili</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>che convergono in noi,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il mare, che è un deserto risplendente</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e una cifra di cose che non sappiamo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il prisma di cristallo e il peso di ottone,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per le strisce della tigre,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per l’odore medicinale degli eucaliptus,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e la speranza, la fiducia, la lavanda.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Ringraziare desidero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il linguaggio, che può simulare la sapienza,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per l’oblio, che annulla o modifica il passato,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per la consuetudine,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>che ci ripete e ci conferma come uno specchio,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il mattino, che ci procura l’illusione di un inizio,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il coraggio e la felicità degli altri,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per la patria, sentita nei gelsomini</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per lo splendore del fuoco</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>che nessun umano può guardare senza uno stupore antico</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e per il mare che è il più dolce fra tutti gli dei.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Ringraziare desidero perché</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>sono tornate le lucciole,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>le nuvole disegnano,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>le albe spargono brillanti nei prati,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e per noi</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per quando siamo ardenti e leggeri</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per quando siamo allegri e grati.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Io ringraziare desidero per la bellezza delle parole, natura astratta di dio</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per la lettura e la scrittura, che ci fanno sfiorare noi stessi e gli altri</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per la quiete della casa,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per i bambini che sono nostre divinità domestiche</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per l’anima, perché consola il mio girovagare errante,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il respiro che è un bene immenso,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il fatto di avere una sorella.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Io ringraziare desidero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per tutti quelli che sono piccoli liberi e limpidi</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per le facce del mondo che sono varie</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per quando la notte si dorme abbracciati</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per quando siamo attenti e innamorati,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>fragili e confusi,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>cercatori indecisi.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Ringrazio dunque</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per i nostri maestri immensi</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per tutti i baci d’amore,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e per l’amore che ci rende impavidi.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Per i nostri morti</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>che fanno della morte un luogo abitato,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e per i nostri vivi, che rendono la vita uno specchio fatato.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Per i figli,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>col futuro negli occhi,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>perché su questa terra esiste la musica,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per la mano destra e la mano sinistra, e il loro intimo accordo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per i gatti per i cani esseri fraterni carichi di mistero,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il silenzio che è la lezione più grande</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il sole, nostro antenato.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Ringraziare desidero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per Whitman, Presti e Francesco d’Assisi,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>che scrissero già questa poesia,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il fatto che questa poesia è inesauribile</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e si confonde con la somma delle creature</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e non arriverà mai all’ultimo verso</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e cambia secondo gli uomini.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Ringraziare desidero</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per i minuti che precedono il sonno,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per il sonno e la morte,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>quei due tesori occulti,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per gli intimi doni che non elenco,</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per la gran potenza d’antico amor</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>per amor che muove il sole e l’altre stelle</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>e muove tutto, in noi….</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
Il libro: Mariangela Gualtieri, Le giovani parole (Einaudi, 2015)</div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-23214578318782281972018-11-27T11:39:00.000+00:002018-11-27T11:39:35.067+00:00I "MENO" e "I PIÙ"<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-joY2fkR2C0U/W_0sws5hi8I/AAAAAAAAY0g/E7lgZZMbQrUXlxayjZ6BBPvoRE6YAGZ7gCLcBGAs/s1600/3d_view_balls_izquierdo_desktop_1920x1080_hd-wallpaper-1108212.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="195" data-original-width="387" height="322" src="https://4.bp.blogspot.com/-joY2fkR2C0U/W_0sws5hi8I/AAAAAAAAY0g/E7lgZZMbQrUXlxayjZ6BBPvoRE6YAGZ7gCLcBGAs/s640/3d_view_balls_izquierdo_desktop_1920x1080_hd-wallpaper-1108212.jpg" width="640" /></a></div>
<i>Anche questo è un segno di vecchiaia. Quando ormai ti rendi conto che un bicchiere non è altro che un bicchiere e che gli uomini, qualunque cosa facciano, sono solo creature mortali. Poi invecchia il tuo corpo; non tutto in una volta, certo, invecchiano per primi gli occhi oppure le gambe, lo stomaco, il cuore. Si invecchia così, un pezzo dopo l'altro. </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Poi a un tratto invecchia la tua anima: anche se il corpo è effimero e mortale, l'anima è ancora mossa da desideri e ricordi, cerca ancora la gioia. E quando scompare anche questo anelito di gioia, restano solo i ricordi e la vanità di tutte le cose; a questo stadio si è irrimediabilmente vecchi. Un giorno ti svegli e ti strofini gli occhi e non sai più perché ti sei svegliato. (...) L'uomo comprende il mondo un po' alla volta e poi muore.</i></div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
Sandor Marai, Le Braci<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Sandor Marai ritrae in poche righe il cammino che irrimediabilmente si fa quando si invecchia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse l'anelito di gioia scompare, ma non sempre il senso del limite che padroneggia la tua vita è negativo se ne sai trarre insegnamento. </div>
<div style="text-align: justify;">
E' così anche nella vita, quando sei giovane e in forza. Ogni momento in cui la fragilità fa capolino, viene vissuto come una sconfitta, come una mancanza, come qualcosa che non deve essere. E, quando risali la china, trai un sospiro di sollievo.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' così quando i nostri figli non danno il massimo, sono o li vedi o te li fanno vedere come un "meno": un meno intelligente, un meno forte, un meno abile, un meno bello, un meno...</div>
<div style="text-align: justify;">
E sorvoli su quanta ricchezza c'è dietro ad un "MENO". Quanta verità su come siamo, su come vivremmo con più giustizia e gioia considerando tutti i "meno" che abitano il mondo e i "meno" che abitano in noi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse anche la vecchiaia sarebbe vista in un modo diverso, forse non creerebbe quel rifiuto dentro di noi e fuori di noi, che quello sì rende difficile la vita a chi non si sente un "più".</div>
</div>
<br />Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-77529537856746709182018-11-25T22:46:00.001+00:002018-11-25T22:46:46.880+00:00Ho sempre desiderato scrivere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Qt9OAFgYc1w/W_smGy9KUjI/AAAAAAAAYzQ/HdjcmK4folEy5rDgyp-De2MKeDsLOOnRQCLcBGAs/s1600/webwriter.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="345" data-original-width="600" height="368" src="https://2.bp.blogspot.com/-Qt9OAFgYc1w/W_smGy9KUjI/AAAAAAAAYzQ/HdjcmK4folEy5rDgyp-De2MKeDsLOOnRQCLcBGAs/s640/webwriter.jpg" width="640" /></a></div>
Ho sempre desiderato scrivere, persino quando andavo a scuola e nulla di quello che si faceva in quelle aule destava in me interesse. Desideravo scrivere per trovare forse un luogo, uno spazio in cui depositare le tempeste emotive da cui spesso mi sentivo travolgere, desideravo scrivere per dire quello che non riuscivo ad esprimere parlando, desideravo scrivere per sfogarmi, per piangere, per ridere in quella stanza di solitudine che è il foglio bianco di fronte a cui ti trovi.<br />
Ed è forse questo che, inconsapevolmente, cercavo: la solitudine.<br />
Il rumore, le chiacchiere, l'essere immersi nel mondo non permette la scrittura.<br />
<br />
E' solo quando prendi contatto con te stessa, ti ascolti e lasci che la tua voce parli che tu puoi pensare, è solo quando la penna comincia a muoversi nelle tue mani e cammina quasi mossa da un motu proprio, che il tuo pensiero diventa parola scritta.<br />
<br />
Ma quando vuoi scrivere devi essere fedele all'impegno che ti sei preso, fedele a te stesso, fedele al tuo appuntamento col silenzio.<br />
Ed io non lo sono mai stata. Mi sono lasciata travolgere dalla vita, mi sono lasciata sopraffare dagli impegni e il tempo volava via ed io ne sono rimasta travolta...<br />
<br />
Eppure mi sembrava di aver molte cose da dire, da confidarmi, da depositare per pensarci meglio, per riflettere, per ritrovare senso e significato ad una vita che corre, corre senza mai fermarsi, e io dietro a lei...<br />
<br />
O forse semplicemente mi è sembrato sempre tutto sciocco, irrilevante, non degno di nota quello che avrei voluto dire. E così forse mi sono persa.<br />
Ogni tanto mi è capitato di scrivere su questo blog, ho annotato, lasciato appunti, riflessioni, pensando un giorno mi organizzerò meglio.<br />
Continuo a non farlo.<br />
Forse scriverò così come mi viene, quando mi viene, o forse questo è un inizio, un nuovo inizio.<br />
Chissà.<br />
<br />Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-33441263061240474362018-09-11T14:05:00.001+01:002018-11-25T22:50:38.240+00:00Ci sono storie che non si riescono a raccontare, che nessuno vuole ascoltare<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-1nWMdBnLy9Q/W5ei4N3eRHI/AAAAAAAAXyY/fajWGVRcgnMlk617E13T8gTeVi5FlcxGwCLcBGAs/s1600/1498117485476.jpg--donne_migranti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="365" data-original-width="655" height="356" src="https://4.bp.blogspot.com/-1nWMdBnLy9Q/W5ei4N3eRHI/AAAAAAAAXyY/fajWGVRcgnMlk617E13T8gTeVi5FlcxGwCLcBGAs/s640/1498117485476.jpg--donne_migranti.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono storie che non si riescono a raccontare. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per raccontare bisogna richiamare alla memoria ed è troppo, immensamente doloroso. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono storie di cui non si conserverà memoria, perché nessuno le raccoglie, nessuno le ascolta, perché tutti preferiscono non sapere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La vedo spesso quella ragazza, parla da sola in una lingua indecifrabile. Dice per lo più parole sconnesse, parole inesistenti. La sua lingua l’ha dimenticata, quella del paese in cui ora vive, non l’ha imparata. La sua voce è a malapena percettibile. </div>
<div style="text-align: justify;">
Gira così senza meta, a volte si ferma, sembra chiedere l’elemosina, ma poi, quasi si pente e scappa via. La gente per strada la evita, sembra averne paura, eppure tutti lo sanno, non ha mai fatto del male a nessuno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se l’avvicini si ritrae e si nasconde… Qualcuno mosso a pietà, le sporge qualcosa da mangiare. Lo lascia per terra perché solo così, quando nessuno vede, lo prende.</div>
<div style="text-align: justify;">
Porta con sé storie feroci, sono i suoi occhi a raccontarle, sempre sfuggenti, impauriti, pieni di lacrime mai piante.</div>
<div style="text-align: justify;">
In lei solo l’istinto alla vita sembra non essersi spento, quell'istinto che ti porta a sopravvivere, senza essere mai esistito davvero. </div>
<div style="text-align: justify;">
Si aggira per le strade come tanti altri che vedi qua e là abitare la nostra città, dormire negli angoli, sotto i portici, mal visti, mal tollerati. </div>
<div style="text-align: justify;">
Qualcuno sa che hanno più volte abusato di lei, sa che per quanto la sua neanche qui non sia più vita, non vuole più tornare da dove è venuta, che è scappata da dove esisteva solo il male. Ed ora vagabonda in questo luogo da dove non è stata ancora cacciata. Gira senza meta, come la sua vita si svolgesse senza nesso, senza legami… in un cerchio continuo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nessuno potrà mai sapere quante devastazioni ha provocato il dolore esploso dentro di lei, un dolore che non trova parole per essere descritto, raccontato, spiegato. Il dolore nessuno può conoscerlo se non lo prova. E comunque quello è il suo dolore, diverso da quello di tutti gli altri. Perché il dolore ha diversi modi di manifestarsi, ma quello più atroce, è quello di chi non ha una mano a cui aggrapparsi, un petto a cui stringersi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Speculare a questa immagine di donna che ricorda la carovana di gente che attraversa mari e monti per trovare un luogo in cui finalmente riposare, è la nostra indifferenza che ha fatto presto, molto presto a trasformarsi in crudeltà. Una crudeltà esibita, sbandierata, che fa proseliti, che sembra spandersi come a macchia d’olio. Una crudeltà diventata programma politico, che regala voti, consensi. Ed è questo lo scandalo maggiore. Una crudeltà che sempre si avvicina a quella che ci ha fatto conoscere mondi che mai avremmo voluto conoscere. </div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>“Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere.” </i><br />
<div style="text-align: right;">
Tommaso Moro</div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
E noi? Ci sentiamo impotenti, bloccati di fronte a tanto cinismo da non riuscire a fronteggiarlo. Ci hanno privato della speranza di cambiare il mondo, ma proprio per questo dobbiamo agire: è invece possibile resistere, crearne uno nuovo di mondo, qui e ora, tra le rovine del vecchio. </div>
<div style="text-align: justify;">
Riscoprire l’utopia. L’utopia, non quella lontana ed irraggiungibile, ma quel pensiero utopico che ci abita, quell'ideale etico-politico che non ci abbandona, che è guida, che ci stimola è dà forza, anche se non è destinato a realizzarsi sul piano istituzionale, ma che vive in noi come via di contrasto, come motivo di lotta e di azioni concrete da realizzare qui ed ora.</div>
<div style="text-align: justify;">
L’utopia è allora essere concreti perché siamo liberi, perché pensiamo non a partire sono da noi stessi, perché agiamo, perché fa luce nel buio in cui ci vorrebbero lasciare. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’utopia è già realizzata in tutti quelli che in qualche modo fanno resistenza, oppongono la loro azione di contrasto e si impongono: non in nostro nome, noi esistiamo e resistiamo. </div>
<div style="text-align: justify;">
L’utopia cammina a passi lenti, soccorre, semina ovunque può, a cominciare dalle parole, a cominciare dai gesti, a cominciare dai nostri volti, dal nostro corpo. A cominciare… il più veloce possibile, ma senza fretta. Impegnati a rendere l’impossibile possibile, sempre avanti... passo dopo passo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Eduardo Galeano, scrittore uruguaiano diceva: </div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>"L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi e si allontana di due passi. Cammino dieci passi e si allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora a cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare".</i></blockquote>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-79358273460072494172018-09-05T16:44:00.000+01:002018-09-05T16:44:01.630+01:00C’è un mondo nel mondo del teatro.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-OtMRA6d044w/W4_5EcgLhfI/AAAAAAAAXt0/y6CstgHU_hQgOAcwnTTRyKzEsTHThmepwCLcBGAs/s1600/teatro-Vanchiglia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1066" data-original-width="1600" height="426" src="https://2.bp.blogspot.com/-OtMRA6d044w/W4_5EcgLhfI/AAAAAAAAXt0/y6CstgHU_hQgOAcwnTTRyKzEsTHThmepwCLcBGAs/s640/teatro-Vanchiglia.jpg" width="640" /></a></div>
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Il teatro ufficiale, tradizionale continua nei suoi percorsi, va per la sua strada e monopolizza molti dei finanzia</div>
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menti e delle risorse. Ad una tendenza generale, in cui è sempre più evidente la disaffezione al teatro, si sta rispondendo portandolo in luoghi e spazi diversi e lontani dal circuito ufficiale e tradizionale. Si fa avanti un progetto tutto nuovo che vuole accorciare le distanze fra teatro e cittadini, che vuole vivere nonostante la mancanza di sovvenzioni e aiuti.</div>
<br />
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La cultura del resto dovrebbe essere un bene pubblico e raggiungere non solo gruppi ristretti di addetti ai lavori. Il teatro è teatro se sperimenta, se si mette in gioco, se scopre nuovi talenti, invece che rivolgersi solo a personalità note che provengono, per esempio, dalla televisione solo perché è economicamente più redditizio e più semplice da promuovere.</div>
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<br /></div>
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E’ teatro tutto ciò che stimola e soprattutto permette la riflessione ed il pensiero che sono alla base dell’arte. E’ teatro se muove l’immaginazione, invita a creare, a modificare, a cambiare punti di vista ed orizzonti.</div>
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Oggi purtroppo troppo spesso segue le leggi di mercato che sono di per sé rami secchi della creatività, che chiudono, invece, di aprire, che riproducono il già noto all’infinito, addormentando le coscienze.</div>
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<br /></div>
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Ma c’è un mondo nel mondo del teatro. Un mondo ricco di iniziative, di idee, di passione e di solidarietà che si cimenta su nuovi palcoscenici, che non sono necessariamente il teatro così come è stato inteso nel senso comune del termine.</div>
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Queste esperienze sono preziose, perché accompagnate dalla ricerca di strade nuove, di un senso, di prospettive culturali che avvicinino la gente, che la rendano partecipe e più viva. Pur tra mille difficoltà, perché per nulla o quasi finanziate, avanzano e si fanno strada, perché chi intraprende questi percorsi e non molla, ci crede davvero.</div>
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Queste iniziative, se si diffondono e prendono corpo, potrebbero prefigurare un Paese diverso, una cultura più a portata di tutti che rompa con quella omologante delle Tv e dei mass media in generale.</div>
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<br /></div>
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Soprattutto nei momenti di crisi, la cultura diventa assolutamente necessaria per comunicare, per dialogare, per confrontarci, per immaginare qual è il mondo in cui vorremmo vivere.</div>
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E’ interessante che in Grecia, il paese più in crisi nell’Unione Europea, Lydia Koniordou, prima donna Ministro della Cultura, ci ricordi come :</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>“Duemila e cinquecento anni fa in Grecia abbiamo avuto un’incredibile esplosione di idee: la politica, la filosofia, il teatro. La percezione, lo spirito che univa tutto erano le famose “D”: dialettica, dialogo, diversità e democrazia. Non c’era una sola verità, si scopriva la relatività della verità, grazie a Eraclito e ai sofisti, e si passò dalla cultura della ‘famiglia’, dal clan, alla scoperta dell’individuo e dei suoi diritti. Oggi dobbiamo superare l’eccesso di individualismo per riabbracciare la cultura del ‘noi’. Tornare dal privato al pubblico. Capire che non possiamo fare a meno dell’Altro. La cultura greca, con lo strumento del dialogo di cui è maestra, può rilanciare la dialettica laddove c’è il conflitto, l’ascolto dove c’è lo scontro, il confronto dove c’è violenza”.</i></blockquote>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dialettica, dialogo, diversità e democrazia le parole che devono ritrovare spazio e prendere corpo nella mente della gente, la riscoperta che solo là dove questi valori riprendano vita si può ritrovare il benessere non solo economico, ma umano e sociale.</div>
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In una crisi economica e politica, gli artisti devono reagire. I grandi finanziamenti non sempre hanno prodotto una buona arte o un buon teatro. L’arte povera, è spesso più creativa, più essenziale, ma più vera. Può arrivare con più facilità a tutti, scoprire i piccoli teatri, le strade, i luoghi dove la gente si ritrova, persino entrare nelle case. Può diminuire le distanze tra pubblico e attori, e questa vicinanza genera il dialogo e la partecipazione. Può quindi essere strumento della democrazia, non rinunciare alla propria originalità, far vivere la diversità.</div>
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Se i grandi teatri sono accessibili solo a pochi, si aprono però quelli piccoli, più di periferia che Bisognerebbe che queste realtà diventassero una costellazione, una rete attiva e concreta, un tessuto sempre più intrecciato. Bisognerebbe che chi ha nelle proprie mani i finanziamenti e il teatro ufficiale, ogni tanto si facesse un giro e rinnovasse il proprio modo di vedere la cultura. Lo dovrebbero fare quelli che ancora credono nel linguaggio della creatività, che solo può generare il nuovo.</div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Grazie a Paola Lombardo, a Manuela Massarenti, ad Adriana Zamboni che me l’hanno fatto scoprire, a Rasid Nikolic, mio allievo nella scuola media, mio maestro nella vita.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
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<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<i>Non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti... E' lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui." _</i></div>
<div style="text-align: right;">
<i style="font-style: italic;"> </i>Jacques Copeau</div>
</blockquote>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-41838873408123078482018-08-26T18:16:00.000+01:002018-08-26T18:16:37.962+01:00Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-SOY4DulZ1Xk/W4LfqfT3IoI/AAAAAAAAXm8/sK7DUuY3lOgyM7zBCW1zw8fme1JTg6lDgCLcBGAs/s1600/pecora-770x400.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="770" height="332" src="https://3.bp.blogspot.com/-SOY4DulZ1Xk/W4LfqfT3IoI/AAAAAAAAXm8/sK7DUuY3lOgyM7zBCW1zw8fme1JTg6lDgCLcBGAs/s640/pecora-770x400.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-NsIq-mp9Zd4/W4LfynYFeCI/AAAAAAAAXnA/BW5bR-tzkRsz3uAOKml11YnV-AvGbbh6wCLcBGAs/s1600/40025093_10214916739805440_7187972282067714048_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-NsIq-mp9Zd4/W4LfynYFeCI/AAAAAAAAXnA/BW5bR-tzkRsz3uAOKml11YnV-AvGbbh6wCLcBGAs/s640/40025093_10214916739805440_7187972282067714048_n.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io mi vergogno, provo una profonda vergogna perché non faccio che parlare, parlare, senza fare nulla che cambi questo paese, che possa ricordare all'Europa che ha saputo unirsi dopo uno dei massacri peggiori che la storia ricordi.</div>
<br />
Vorrei riuscire a ricordare che nessun godrà di nessun beneficio vero se avrà cancellato la propria umanità, se avrà negato la dignità a tanti esseri umani. <b>Prima gli italiani,</b> si va sbandierando da molto tempo questo slogan... Uno slogan inventato a regola d'arte per cancellare i principi basilari etici e religiosi per chi lo è.<br />
Tenere in ostaggio degli esseri umani per ottenere che l'Europa si impegni è vergognoso per noi che lo facciamo e lo è per l'Europa che tace e continua a fare i propri interessi.<br />
<br />
Ed è vergognoso che tutto questo venga fatto per ottenere i nostri voti. Per questo siamo tutti complici.<br />
<br />
Dovremo saper guardare indietro per capire di cosa è capace l'uomo e Primo Levi è stato sempre una mia grande guida:<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<i>Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un’idea</i></div>
<div style="text-align: right;">
(dalla prefazione al libro di Léon Poliakov, Auschwitz)</div>
</blockquote>
Sembra sempre più vero ciò che dice in Se questo è un uomo<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>Nella storia e nella vita pare talvolta di discernere una legge feroce, che suona «a chi ha, sarà dato; a chi non ha, a quello sarà tolto»</i>.</blockquote>
Dicono in molti che chi lotta contro l'Europa chiudendo i nostri porti, combattendo l'ingresso di stranieri che fuggono dalla guerra, dalla fame, è vincente e sicuramente lo è per aver creato intorno.a sé tanto consenso. Molti, moltissimi italiani sono con lui, lo applaudono, fanno, felici, selfie quando riescono ad incontralo.<br />
<br />
Ma mai come oggi apprezzo la sconfitta, sono fiera di essere minoranza insieme ad altri che in qualche modo stanno faticando a far sentire la propria voce. Di una cosa sento la mancanza: di un partito che sappia perdere, ma sappia opporsi, far sentire la sua voce, diventare la voce degli ultimi: italiani, stranieri che siano... Sì, perché agli italiani pensano solo per prendere voti e chi è in difficoltà rimane in difficoltà.<br />
<br />
Siamo un'opposizione orfana di guida, ma proprio per questo più libera.<br />
<br />
È chiaro che quello che avanza è il culto della personalità per un uomo che tiene sotto l'ombrello della paura migliaia e migliaia di persone. Purtroppo è già successo. Abbiamo creduto che la storia insegnasse, non abbiamo saputo capire che la democrazia ha bisogno di militanza, partecipazione e istruzione.<br />
<br />
Vorrei che quell'Europa che ha battuto la destra estrema avesse il coraggio di aprire le sue porte, che avesse il coraggio di perdere pur di affermare quei diritti universali che dice di difendere.<br />
<br />
Vorrei che qualcuno avesse il coraggio della disobbedienza civile.<br />
<br />
Vorrei che noi tutti aprissimo le nostre porte e lavorassimo quartiere per quartiere per una vera integrazione.<br />
<br />
Che sfruttati italiani e stranieri lottassero insieme, che prendessero coscienza che la guerra tra poveri è una vecchia invenzione perché ricchi e potenti possano fare i loro interessi indisturbati.<br />
<br />
Mi vergogno perché stiamo tutti qui ad indignarci senza riuscire a far sentire anche nella realtà, tra la gente con la gente il nostro dissenso, il nostro NO forte e chiaro.<br />
<br />
Purtroppo non possiamo contare oggi su molto altro. Ma noi ex-sistiamo e dobbiamo essere visibili là dove siamo con la pazienza di chi davvero vuole cambiare le cose.<br />
<br />
Non basta solo avere idee contro. Bisogna essere diversi.<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi,</div>
<div style="text-align: center;">
non avrò vissuto invano.</div>
<div style="text-align: center;">
Se allevierò il dolore di una vita</div>
<div style="text-align: center;">
o guarirò una pena,</div>
<div style="text-align: center;">
o aiuterò un pettirosso caduto</div>
<div style="text-align: center;">
a rientrare nel nido,</div>
<div style="text-align: center;">
non avrò vissuto invano.</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
– Emily Dickinson</div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-21915927045363359462018-07-08T16:12:00.000+01:002018-07-08T16:12:47.203+01:00Osservare per conoscere <div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-WZ6n_q9Dp18/Wz48kym8E3I/AAAAAAAAWQI/et0rJZ9gNCQTuEVF3eAVHVqYzo5JQsNtQCLcBGAs/s1600/FB_IMG_1530804976196.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="793" data-original-width="926" height="548" src="https://2.bp.blogspot.com/-WZ6n_q9Dp18/Wz48kym8E3I/AAAAAAAAWQI/et0rJZ9gNCQTuEVF3eAVHVqYzo5JQsNtQCLcBGAs/s640/FB_IMG_1530804976196.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;">Ieri ho guardato a lungo questi tre bambini. Il più grande teneva per mano i fratellini con un senso di responsabilità che non aveva nulla di quella "pesantezza" che spesso sentiamo negli adulti che si devono occupare di qualcuno. C'era invece la leggerezza di chi è consapevole che si sta "prendendo cura" di chi è più piccolo e debole. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">E nei fratellini non c'erano atteggiamenti recalcitranti né il minimo desiderio di liberarsi della mano del fratello. Affidati a lui, si sentivano sicuri. Che scena bella e rara in questi nostri tempi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il più grande sembrava sapere che autonomia, libertà e senso di responsabilità camminano insieme come questi tre bambini. Uno non può fare a meno dell'altra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Sappiamo però che dietro ai piccoli ci sono adulti che sanno insegnare questi valori. E questo ci regala speranza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una situazione analoga mi è capitata di osservarla oggi al mare. Quattro bambini giocavano in mare con le onde non molto alte, ma quanto basta per esserne travolti e portati a riva... dolcemente. Una bambina si teneva sulle spalle il fratellino più piccolo con molta attenzione ed amore. Ogni volta che sopravveniva un'onda il bambino si stringeva a lei affidandosi completamente, quando uscivano dall'urto del mare, la sorella più grande si accertava immediatamente di come stava il fratellino. Tutto bene? gli chiedeva, lui annuiva ed il gioco ricominciava. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I genitori li guardavano da una certa distanza sulla spiaggia senza intervenire, senza apprensione, vigilando su di loro, ma con discrezione.<br />
<br />
Talvolta abbiamo la tendenza di vedere il mondo in bianco e neo e troppo spero tendiamo a far prevalere il nero sul bianco. Osservare il mondo con attenzione, ti accorgere dell'infinita varietà che lo abita. Ma siamo distratti e troppo immersi in ragionamenti preconfezionati che ci condizionano e che ci abituano a cercare ciò che conferma la nostra idea di mondo.<br />
Siamo immersi nelle parole, quelle che si dicono, quelle che si scrivono. Forse dovremmo abitare di più la distanza per farci stupire e sorprendere da ciò che non siamo soliti vedere. Ma abbiamo bisogno di silenzio dentro di noi e capacità di attenzione. Virtù per loro natura lente e pazienti, non così di moda in questo periodo storico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-46075092163631336702018-07-07T14:18:00.001+01:002018-09-28T12:27:26.490+01:00Oggi maglie rosse per renderci visibili<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-SGGSAqoWsAs/W0C-BO45JmI/AAAAAAAAWak/oBALsin1uWAuy0__rSgF1eVYyBibYiXbwCLcBGAs/s1600/lucio-fontana-attese-1968.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="438" data-original-width="550" height="508" src="https://1.bp.blogspot.com/-SGGSAqoWsAs/W0C-BO45JmI/AAAAAAAAWak/oBALsin1uWAuy0__rSgF1eVYyBibYiXbwCLcBGAs/s640/lucio-fontana-attese-1968.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #2b2a2a; font-family: inherit; font-size: small;">“I migranti indossano magliette rosse sperando di essere </span><strong style="background-color: white; color: #2b2a2a; font-size: 18px;"><span style="font-family: inherit;">visibili</span></strong><span style="background-color: white; color: #2b2a2a; font-family: inherit; font-size: small;"> in caso di naufragio. Sperano nel colore acceso per non essere abbandonati. Oggi </span><strong style="background-color: white; color: #2b2a2a; font-size: 18px;"><span style="font-family: inherit;">mettiamoci nei loro panni</span></strong><span style="background-color: white; color: #2b2a2a; font-family: inherit; font-size: small;">“, scrive Saviano postando su </span><strong style="background-color: white; color: #2b2a2a; font-size: 18px;"><span style="font-family: inherit;">Twitter</span></strong><span style="background-color: white; color: #2b2a2a; font-family: inherit; font-size: small;"> un selfie con una maglietta rossa.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2b2a2a; font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit; font-size: small;">Anche noi abbiamo bisogno di renderci visibili, di sapere che non siamo soli, che anche se in minoranza, ci siamo e siamo attivi, visibili a contrastare l'indifferenza o la complicità che sempre regna sovrana quando qualcuno sa urlare e conosce solo il linguaggio della sopraffazione e della violenza. Un uomo che irride i morti non è un uomo, un uomo che si dichiara padre ogni cinque parole che dice, non è padre se rimane indifferente alla morte o anche solo al disagio che li segnerà per sempre, di tanti bambini.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2b2a2a; font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit; font-size: small;">Può esibire i suoi muscoli, far sentire solo la sua voce, sovrastare quella degli altri, minacciare, esibire una sua presunta magnanimità, ma non sarà mai un uomo se non conosce la compassione, che anche gli animali conoscono.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2b2a2a; font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-family: inherit; font-size: small;">Oggi vestiamo in rosso e come il pittore Fontana tagliamo la tela per dire BASTA, NON IN NOSTRO NOME.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2b2a2a; font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-size: 18px;"><span style="font-family: inherit;"></span><span style="font-size: small;"></span><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #353535; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">Fontana taglia la tela in uno o più squarci verticali, che invece di indicare distruzione stanno piuttosto per delle possibili aperture verso l’altrove, verso un'altra dimensione, che non è quella del pensiero dominante. Il dipinto diviene una superficie monocroma contenente una breccia, un passaggio verso uno spazio mentale alternativo. </span><i><span style="font-family: inherit;">Verso un modo di vedere il mondo in modo alternativo,</span></i><span style="font-family: inherit;"> cercando strade, costruendo realtà ovunque noi siamo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #2b2a2a; font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-color: white; font-size: 18px;"><span style="font-size: small;"></span><br /></span></span></div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-21651383400829635582018-07-01T17:59:00.000+01:002018-07-01T17:59:07.688+01:00Non distogliere lo sguardo...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-pLSIiPK2ths/WzkGB4UOFEI/AAAAAAAAWIA/2lReaXwyFc4QGW5jNoGfLJpZtF0a6L_4ACLcBGAs/s1600/vertice-europeo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="467" data-original-width="700" height="426" src="https://3.bp.blogspot.com/-pLSIiPK2ths/WzkGB4UOFEI/AAAAAAAAWIA/2lReaXwyFc4QGW5jNoGfLJpZtF0a6L_4ACLcBGAs/s640/vertice-europeo.jpg" width="640" /></a></div>
Davvero un'opera d'ingegno quella di voler costruire sul mare muri invalicabili. L'uomo vuole sempre superare se stesso. Vuole sentirsi padrone del mondo, padrone di altri uomini. Sentire che lui può decidere ciò che vuole, che ha potere sull'altro. Solo così può sentire la sua forza. <br />
Quante parole abbiamo sentito in questi giorni: è finita la pacchia, vedranno i nostri porti solo in cartolina, tolleranza zero...<br />
I muri sul mare certamente non si possono costruire, ma tutti sanno che il mare può diventare, in certe condizioni, una terribile trappola. Le onde non si lasciano facilmente domare, se non si affrontano con mezzi adeguati. Dover affrontare il mare, la sua forza, la sua potenza è peggio che scavalcare il mare, il rischio è molto più alto. E' il coraggio della disperazione quello che porta tante persone ad affrontare tanti pericoli, a mettersi i viaggio.<br />
È così che sono morti, in questi giorni, un centinaio di bambini, donne e uomini. Esseri umani che sono stati uccisi dall'indifferenza di molti, dalla crudeltà di pochi che hanno deciso la loro sorte vietando la solidarietà, negando il diritto a qualcuno di salvare vite umane in pericolo, lasciando questo compito a chi non aveva né mezzi né preparazione: la guardia libica.<br />
Annegavano mentre i "grandi" dell'Europa discutevano su come liberarsi meglio di loro e di tutti quelli che avrebbero cercato di intraprendere "il viaggio della speranza", si interrogavano su come chiudere porti e frontiere, su come dividersi le "quote", su come bloccare alle origini l'avanzare di gente disperata, cacciata dalla propria terra per la guerra, per la fame, per le persecuzioni.<br />
Non una parola di cordoglio...non una parola di pietà. Piccoli uomini senza anima. Senza coraggio, assetati solo di potere. Piccoli uomini col cuore di ghiaccio.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-2YM2G3T0g2g/WzkHq1iTKAI/AAAAAAAAWIc/sAZm3y978j4SnMSr3Ofstkn_LhtwlXVPwCLcBGAs/s1600/consiglio_ue_europa_migranti_bruxelles_vertice_lapresse_2018_thumb660x453.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="454" data-original-width="660" height="219" src="https://4.bp.blogspot.com/-2YM2G3T0g2g/WzkHq1iTKAI/AAAAAAAAWIc/sAZm3y978j4SnMSr3Ofstkn_LhtwlXVPwCLcBGAs/s320/consiglio_ue_europa_migranti_bruxelles_vertice_lapresse_2018_thumb660x453.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-6JZRdhFQPow/WzkH8Mv0dTI/AAAAAAAAWIo/Rh2PJUSiNUEKvL5Q8lFDKfSX7sEdkxdvQCK4BGAYYCw/s1600/naufragio-libia-tre-bambini-morti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="227" src="https://4.bp.blogspot.com/-6JZRdhFQPow/WzkH8Mv0dTI/AAAAAAAAWIo/Rh2PJUSiNUEKvL5Q8lFDKfSX7sEdkxdvQCK4BGAYYCw/s320/naufragio-libia-tre-bambini-morti.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div align="right">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-6JZRdhFQPow/WzkH8Mv0dTI/AAAAAAAAWIo/Rh2PJUSiNUEKvL5Q8lFDKfSX7sEdkxdvQCK4BGAYYCw/s1600/naufragio-libia-tre-bambini-morti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Voglio distogliere lo sguardo dall'orgia del potere che rivela il suo volto fino in fondo. Mi concentro su quelle immagini che ci arrivano qua e là di quei corpi senza vita. I piccoli vestiti di rosso, nella speranza che in caso di naufragio, avrebbero potuto essere più visibili e quindi salvati. Voglio ricordarli per sempre. Non sono i primi, non saranno purtroppo gli ultimi. Voglio concentrarmi sulle vittime, sul massacro che stanno perseguendo con un cinismo degno dei tempi peggiori. Voglio ricordare che, se hanno eretto barriere per impedire che si avvicinino a noi facendoci credere di volerci difendere, hanno prima di tutto intrappolato i nostri cuori, le nostre menti dentro le loro gabbie. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma la colpa non è di un solo uomo che dà l'ordine, la colpa è di tutti quelli che lo seguono, lo sostengono, lo inneggiano. Di quelli che sono contenti di essere finalmente liberati da presenze troppo scomode. Fa lui il lavoro sporco per tutti e lo dichiara: lo fa per tutti gli italiani, non solo quelli del nord, anche per quelli del sud. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma è colpa anche di quella sinistra in cui abbiamo in molti creduto e che ci ha tradito, che è rimasta chiusa nella sua presunzione e che ha perso uno ad uno i suoi idali, lasciandoci orfani di una guida, di indicazioni per lottare, che non ha saputo essere coerente con la sua storia, la nostra storia.</div>
E noi orfani, dobbiamo comprendere che senza un'alleanza con chi è più sfruttato ed emarginato, non sarà mai più possibile un mondo migliore.Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-39979812022190857022018-06-03T17:47:00.000+01:002018-06-03T22:19:57.589+01:00Per Sacko Soumayla è finita la pacchia, ma in nome suo dovrebbe iniziare la nostra lotta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-h_4pr2QhREA/WxQbSOAPl_I/AAAAAAAAV3E/P5pJoV3xwbctUEkJnmcJlzyzCT4N-4o3gCLcBGAs/s1600/sacko-soumayla-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="335" data-original-width="558" height="384" src="https://4.bp.blogspot.com/-h_4pr2QhREA/WxQbSOAPl_I/AAAAAAAAV3E/P5pJoV3xwbctUEkJnmcJlzyzCT4N-4o3gCLcBGAs/s640/sacko-soumayla-1.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="background-color: white;">S</span><span style="background-color: white;">acko Soumayla, un giovane di ventinove anni</span>, proveniente dal Mali<span style="background-color: white;">,</span></span><span style="background-color: white;"> </span><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="background-color: white;">è stato ucciso </span></span><span style="background-color: white;"> </span><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;">sabato sera in una zona a cavallo fra le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria.</span><span style="background-color: white;"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white;">"</span><b><i>Per lui è finita la pacchia"</i></b><span style="background-color: white;"> come dice il nostro nuovo ministro degli interni, </span><i>è finita per sempre</i><span style="background-color: white;">. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">Dirà che non era quello che voleva o intendeva, che la violenza non è mai giustificabile, dirà che la vendetta non è quello che lui vuole... ma che gli italiani non ne possono più, che hanno il diritto di difendersi, che bisogna mettere ordine.</span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: inherit;">Ma non si può passare sopra alle parole di odio che hanno infestato la campagna elettorale, che hanno sdoganato il razzismo e la violenza, che fomentano animi già di per sé predisposti alla vendetta e all'odio.</span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;">Un rapporto di Amnesty International </span>nel suo Rapporto 2017-2018 sulla situazione dei diritti umani di 159 Stati del mondo dichiara che ogni giorno un esponente di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno gridato dai loro spalti una frase razzista o discriminatoria su migranti e rifugiati, Salvini il leader indiscusso. Ma anche “frasi di disprezzo, degradazione e spersonalizzazione nei confronti delle donne e delle persone omosessuali e transessuali”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: inherit;"> Un’Italia “intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia. </span></span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><i>"Un odio protagonista della campagna elettorale, dove il 95% delle dichiarazioni di politici sui social che “veicolano stereotipi, sono discriminatorie, razziste o incitano all’odio e alla violenza in campagna elettorale” sono da attribuire ai tre partiti della coalizione di centrodestra: “Lega Nord (50%), Fratelli d’Italia (27%) e Forza Italia (18%)”.</i></span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia ha dichiarato:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: inherit;"><i>“Alcune forze politiche si sono servite di stereotipi e incitazioni all'odio per fare propri diffusi sentimenti populisti, identitari e xenofobi, promuovendo la diffusione di un linguaggio incendiario, divisivo, che discrimina anziché promuovere l’eguaglianza, che pensa che minoranze e gruppi vulnerabili siano una minaccia e che i diritti non spettino a tutti”, </i>ha aggiunto Rufini.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: inherit;"><i><br /></i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><i>C’è una parte di Paese che si ritiene “bella, pura, italiana, mentre il resto non merita di condividere il territorio”, u</i>n fatto che <i>“sta rendendo il clima impossibile in questo Paese, uccidendo ogni possibilità di confronto”</i>..</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><i>“Durante la campagna elettorale la retorica dominante del “noi contro loro” è stata affiancata dalla narrativa divisiva del “loro contro di noi” e sempre più spesso dall'odio di italiani contro altri italiani che si occupano di migranti, secondo il pericolo schema “noi contro voi che aiutate loro”,</i> ha commentato Riccardo Noury, portavoce dell'organizzazione</span>.</span></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: inherit;"><i>“Fa impressione rilevare che così tante persone che competevano per un ruolo istituzionale abbiano fatto ricorso a un discorso palesemente discriminatorio e d’odio durante la campagna elettorale. Il rischio che abbiamo di fronte è la normalizzazione dell’odio”.</i></span></span></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Ny1GqvwWGls/WxQbYn4rmwI/AAAAAAAAV3I/1_eMMM-nCE8JDDkBTaUiiJzIMw242lgFQCLcBGAs/s1600/sacko-soumayla.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" data-original-height="364" data-original-width="700" height="332" src="https://4.bp.blogspot.com/-Ny1GqvwWGls/WxQbYn4rmwI/AAAAAAAAV3I/1_eMMM-nCE8JDDkBTaUiiJzIMw242lgFQCLcBGAs/s640/sacko-soumayla.jpg" width="640" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;">E' in questo clima che qualcuno ha puntato </span></span><span style="background-color: white;">Sacko Soumayla</span><span style="background-color: white;"> come fosse il bersaglio di un tiro a segno e ha fatto fuoco da lunga distanza ferendo altre due persone.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;"><i>"La vittima e gli altri due ragazzi stavano prelevando lamiere e altri materiali da una fabbrica da tempo sequestrata perché vi sono stati trovati fanghi tossici provenienti da Brindisi".</i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;">Le lamiere servivano per migliorare le baracche in cui da sempre vivono questi stranieri che </span></span><span style="background-color: white;"><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;">lavorano </span></span><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;">come braccianti nelle piantagioni e negli agrumeti della Piana di Gioia Tauro. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: inherit;">Da tempo non scrivo sul mio blog. Non ho più parole per raccontare ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi senza che si muova un dito. Non ho parole e non invidio chi crede di avere soluzioni, chi sa cosa si deve fare, chi ha decisioni confezionate in provvedimenti da prendere: espulsioni, diritto di difesa, noi siamo con gli italiani... Non invidio chi crede di essere proprietario di qualcosa che ha ricevuto solo in dono. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><b><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;">Ma </span><span style="background-color: white;">Sacko Soumayla per la nostra indifferenza è morto, come tantissima altra gente, molti davanti ai nostri occhi, altri ricacciati in Libia dove sappiamo come sono trattati.</span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: inherit;">E' troppo fievole oggi la nostra voce, la voce di chi crede ancora di far parte di un mondo dove tutti siamo uguali e abbiamo il diritto alla vita. Dovrà gridare più forte, molto più forte. Dovrà fare di più, molto di più. Senza più un partito che ci rappresenti. Ed è vero che le elezioni sono solo il voto di un giorno, ma non sono così convinta che questo voto conti così poco, se siamo arrivati a questo punto. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "georgia" , "times" , "times new roman" , serif;">Bisogna lavorare tutti i giorni, ma proprio tutti ovunque siamo, ma bisogna anche far rinascere un movimento che ci aiuti ad organizzarci, che raccolga quei voti che non sappiamo più a chi dare. Questo lo dobbiamo fare in nome di tutti i </span><span style="background-color: white;">Sacko Soumayla che abitano il nostro paese. Tutti noi che non crediamo nella politica, tutti noi che vogliamo un mondo più giusto, più democratico, più egualitario, più solidale dobbiamo chiedere che qualcuno ci organizzi, che ci sia di guida, e tutti torneremo a votare e a lottare. Abbandonare la politica vuol dire solo lasciar spazio a questo scempio che vediamo ora. Dove per qualcuno la destra e la sinistra non esistono più, e per qualcun altro la destra esiste, esiste eccome e la fa da padrone.</span></span></div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-52012838914378068582018-04-08T20:48:00.000+01:002018-04-08T20:51:12.459+01:00Concert Jouet, con Paola Lombardo e Paola Torsi: due magnifiche Paole<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-K_8jn_AWpIQ/WspqaDs1UGI/AAAAAAAAVR4/h9BH7viPkoMVVlClosCCsyuFgvu9XZjEwCLcBGAs/s1600/CONCERTJOUET_quadro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="308" data-original-width="495" height="398" src="https://3.bp.blogspot.com/-K_8jn_AWpIQ/WspqaDs1UGI/AAAAAAAAVR4/h9BH7viPkoMVVlClosCCsyuFgvu9XZjEwCLcBGAs/s640/CONCERTJOUET_quadro.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><span style="line-height: 115%;">Paola Lombardo, una cantante con formazione classica ma che si è dedicata molto alla musica popolare e che successivamente
si è formata in scuole di teatro fisico del territorio torinese</span> e Paola </span>Torsi, diplomata in violoncello al Conservatorio, <span style="font-family: "times new roman" , serif;">specializzatasi in repertorio cameristico alla Scuola di Alto Perfezionamento di Saluzzo: </span>due Paole, una coppia vincente, di una
simpatia e bravura travolgenti, insieme nel «Concert Jouet», un concerto comico, un’esibizione musicale esilarante.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-IX5A_HsfGYY/WspwjgP4SmI/AAAAAAAAVSM/ji5E2mqrXO4AscjVP-Nj7BJ6USem9qkJACLcBGAs/s1600/concert2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="495" data-original-width="880" height="225" src="https://4.bp.blogspot.com/-IX5A_HsfGYY/WspwjgP4SmI/AAAAAAAAVSM/ji5E2mqrXO4AscjVP-Nj7BJ6USem9qkJACLcBGAs/s400/concert2.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-0mUgysCn4B8/Wspwj4qWF3I/AAAAAAAAVSI/yG805zd39Jokm2zDtA37fBQQwR-UIlr0ACLcBGAs/s1600/concert3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="495" data-original-width="880" height="225" src="https://2.bp.blogspot.com/-0mUgysCn4B8/Wspwj4qWF3I/AAAAAAAAVSI/yG805zd39Jokm2zDtA37fBQQwR-UIlr0ACLcBGAs/s400/concert3.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un teatro musicale comico di alta qualità: ridi e ridi
davvero, ma nello stesso tempo ascolti una voce straordinaria e una
violoncellista di grande professionalità. Non è facile avere queste due cose
insieme. Le doti canore e musicali sono, infatti, altissime. Il lavoro sembra
semplice, ma in realtà ha momenti, passaggi di grande difficoltà e virtuosismi
di gran classe. Due professioniste eccellenti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-zVKY8w9Pzsw/WspwrOwggXI/AAAAAAAAVSQ/LeS9qJF4AqkcSixua2YZAUVOaYRBUpJnQCLcBGAs/s1600/2U21KR0T7712-U1100368203396DfE-U1100375343671Es-180x170%2540LaStampa-IMPERIA%2B%25281%2529.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="559" height="376" src="https://4.bp.blogspot.com/-zVKY8w9Pzsw/WspwrOwggXI/AAAAAAAAVSQ/LeS9qJF4AqkcSixua2YZAUVOaYRBUpJnQCLcBGAs/s400/2U21KR0T7712-U1100368203396DfE-U1100375343671Es-180x170%2540LaStampa-IMPERIA%2B%25281%2529.JPG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il loro è un concerto, come lo definiscono loro:</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">“bislacco e fuori dagli schemi, che guarda al mondo del clown ( o
meglio dei personaggi clowneschi) dove spesso capitano incidenti, gag , nella
speranza di concludere positivamente l'esibizione. E' un concerto che noi
definiamo semi-serio, poiché musicalmente vi sono alcuni passaggi virtuosi, ma
il contenitore è la comicità!”</i></blockquote>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Uno spettacolo nel quale non si sa mai cosa succederà un
secondo dopo, quale sarà la prossima nota e la prossima mossa, tra canzoni, piccole gag,
trascinanti note di violoncello e accenni di danza. in cui però la sintonia tra
le due Paole è sempre perfetta.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="line-height: 115%;">La regia è di
Luisella Tamietto ( Cirko Vertigo- Le sorelle Suburbe) e </span>la consulenza artistica e scenica è di Nicola
Muntoni . </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-ZYvmJd5RlPA/WspxMLasV6I/AAAAAAAAVSo/5nlsiPpNydgypDeGEyu7lixXvm8VUTVRgCLcBGAs/s1600/imgl9732.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="266" src="https://4.bp.blogspot.com/-ZYvmJd5RlPA/WspxMLasV6I/AAAAAAAAVSo/5nlsiPpNydgypDeGEyu7lixXvm8VUTVRgCLcBGAs/s400/imgl9732.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-X2LiQNJzT3g/WspxL6c2LnI/AAAAAAAAVSk/EuxjdPj7-NYiCFJUhOOj4D5WwpwvdpfNQCLcBGAs/s1600/imgl9769.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="266" src="https://1.bp.blogspot.com/-X2LiQNJzT3g/WspxL6c2LnI/AAAAAAAAVSk/EuxjdPj7-NYiCFJUhOOj4D5WwpwvdpfNQCLcBGAs/s400/imgl9769.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>“Essendo “Concert Jouet” privo di verbalizzazioni, le
interazioni teatrali sono principalmente fisiche. Questo riporta al mondo della
pantomima musicale. I nostri due caratteri sono però, come dinamiche di relazione,
vicini al clown o meglio ai personaggi clowneschi (che rispetto al clown dal
naso rosso risultano esser più dinamici) . Accadono infatti durante il concerto
fallimenti e situazioni buffe e clownesche, e modelli musicali vengono
parodiati”.</i></blockquote>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-bEv8RKFIEzo/Wspw2hFoSqI/AAAAAAAAVSY/eUAy6TJnof0zP6lNVMXCAc0Whd_hMiweQCLcBGAs/s1600/imgl9534.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="266" src="https://4.bp.blogspot.com/-bEv8RKFIEzo/Wspw2hFoSqI/AAAAAAAAVSY/eUAy6TJnof0zP6lNVMXCAc0Whd_hMiweQCLcBGAs/s400/imgl9534.jpg" width="400" /></a></div>
<i>“Desideriamo giocare con la semplicità e il nostro
potenziale musicale! Cerchiamo prima di tutto di divertirci e trovare piacere
in quello che facciamo. Ci vien difficile cucirci addosso un vestito se non lo
sentiamo tanto nelle nostre “corde”. Di conseguenza non facciamo riferimento a
priori ad un gusto di comicità che sappiamo esser per forma e contenuto
popolare, ma ricerchiamo attraverso le nostre esperienze, il nostro gusto, i
nostri caratteri, una comicità che speriamo possa esser gradevole e nella quale
il pubblico possa in qualche modo riconoscersi! Cerchiamo anche di dare molto
spazio alla musica, cercando di valorizzarla senza mai sacrificarla in nome
della comicità. Insomma, come recita la presentazione del nostro spettacolo
“Concert Jouet” è sempre “in costante ricerca di equilibrio”</i></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-9YI85jg0-HA/WspxBr5z2YI/AAAAAAAAVSc/bYC_Qv8NLQ0V_uCpAjYMKmTSMJRflHr3gCLcBGAs/s1600/concert-jouet-628x353.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="353" data-original-width="628" height="223" src="https://1.bp.blogspot.com/-9YI85jg0-HA/WspxBr5z2YI/AAAAAAAAVSc/bYC_Qv8NLQ0V_uCpAjYMKmTSMJRflHr3gCLcBGAs/s400/concert-jouet-628x353.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
…E ci riescono
benissimo. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non ho ancora incontrato nessuno a cui non sia piaciuto, io l'ho visto due volte e anche la seconda volta mi ha sorpresa, divertita e stupito per la bravura di entrambe. Brave, brave davvero. Meriterebbero una maggiore attenzione di chi ha in mano la cultura nel nostro Paese, che dovrebbe promuovere, valorizzare scoprire tali perle. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le due Paole hanno fatto tutto da sole, e con il tam tam di chi le segue, i canali dei social network riescono a farsi seguire da molti spettatori. Ogni spettacolo è un successo. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Brave, brave davvero. Non mollate.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-32775874148843904172018-03-30T12:43:00.000+01:002018-03-30T12:49:59.291+01:00Il pianeta intero è la nostra casa...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-VoM5Cltc9jA/Wr4ic974kCI/AAAAAAAAVHU/lOwBHCUA-5ExZM3alYBuiYTOaxObshYYgCLcBGAs/s1600/190213.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="799" data-original-width="1200" height="426" src="https://4.bp.blogspot.com/-VoM5Cltc9jA/Wr4ic974kCI/AAAAAAAAVHU/lOwBHCUA-5ExZM3alYBuiYTOaxObshYYgCLcBGAs/s640/190213.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non si perde e non si vince mai nulla, si può perdere e non essere sconfitti, si può vincere e essere perdenti. Il metro di misura è quanto acquistiamo o perdiamo in umanità, in sensibilità, nella capacità o meno di diventare anticorpi in una società in cui il virus del male cerca sempre di espandersi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Diciamo basta alle generalizzazioni, che chiudono noi e gli altri in una gabbia. </div>
<div style="text-align: justify;">
Diciamo basta a quel linguaggio che divide, che non sa mettersi in dialogo, che vuole prevalere sull'altro, che non sa mettersi in discussione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Diciamo basta a chi crede di avere la verità in tasca. Non esistono parole definitive sulle cose, né tanto meno sulle persone.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ricominciamo là dove siamo. Ricominciamo dalla gentilezza. Ricominciamo dal sospendere i giudizi e apriamoci all'ascolto. Ricominciamo dal sorriso. Ricominciamo dall'attenzione. Ricominciamo dall'avere la capacità di scegliere ciò che ci sembra giusto anche se non sempre è conveniente. Ricominciamo dal prenderci cura l'uno dell'altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cerchiamo di guardare i nostri errori, invece di sottolineare solo quello degli altri. Cerchiamo di esercitare la pazienza, di ricordare che la speranza non è illusione, ma un antidoto contro chi vorrebbe che smettessimo di lottare. Cerchiamo di partire dalle piccole cose, dai nostri più piccoli atteggiamenti, cerchiamo di coltivare con molta cura la nostra umanità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cerchiamo di essere madri, padri che dialogano con i loro figli. Non trasmettiamo loro la paura del futuro, aiutiamoli a credere nel cambiamento, educhiamoli al rispetto dell'altro, lasciamoli attraversare la vita con fiducia, rispettiamo i loro tempi, anche quando sono lenti, anche quando rallentano la nostra vita. cerchiamo ovunque siamo di creare comunità, di aprire le porte delle nostre case, di rompere le isole di solitudine che questa società è stata così brava a creare. Ricordiamoci che non siamo giovani, adulti o vecchi, ma siamo tutti esseri umani e abbiamo bisogno uno dell'altro. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Rompiamo le barriere della diffidenza, spezziamo la gabbia della paura, dividiamo quello che abbiamo, accettiamo l'aiuto di chi ce lo vuol dare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ricordiamoci che la terra non è nostra, che in qualche modo c'è stata donata, che dobbiamo rispettarla e averne cura. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cerchiamo di trasformare ogni nostra sconfitta in un risveglio. Come dice Marìa Zambrano:</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>L'unico rimedio a tutte le condanne e gli errori del passato è il futuro, se si fa in modo che questo futuro non sia una ripetizione del passato, una replica del passato, se si fa in modo che sia futuro davvero.</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>... Perchè l'uomo può avere un posto nella storia in varie maniere: passivamente o in forma attiva. Il che si realizza pienamente solo quando si accetta la responsabilità o quando la si vive moralmente"</i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Smettiamo di pensare che tutto succeda senza che noi possiamo fare nulla, scivolando sugli eventi come se noi non esistessimo. Cerchiamo di vivere "in stato di allerta", sentendoci parte della storia che viviamo, </div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>di tutto ciò che accade intorno a noi e diventiamo anche solo minuscoli attori nella trama della storia così come nella trama della vita di tutti gli uomini.</i></blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<i>Non è il destino, ma semplicemente la comunità, la convivenza, quello in cui ci sentiamo avvolti: sappiamo di convivere con tutti gli uomini che vivono qui, e anche con tutti gli uomini che qui vissero un tempo. Il pianeta intero è la nostra casa.</i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Ci vogliono chiudere dentro una fortezza chiusa, ci dicono che così saremo al sicuro. Ci dicono che pensano a noi, che non lasceranno che altri ci rubino quello che abbiamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In realtà ci stanno chiudendo nella gabbia della Solitudine, ma dentro di noi lo sappiamo:</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>Sappiamo che esistono altri "qualcuno" come noi, altri "uno" come noi. la perdita di questa coscienza di vivere in analogia con gli altri, di essere un'unità in una dimensione in cui ne esistono altre, porta alla follia.</i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
La storia ci dovrebbe insegnare cosa succede quando ci chiudono dentro la gabbia del timore dell'altro, cercando di dare risposte certe a quella confusione e inquietudine che a volte ci fa paura.</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>Conviene tenere caro quel disordine che costringe a fermarci, intrattenerci con nuove domande e a cercare risposte che non intravediamo ancora.</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: right;">
Rainer Maria Rilke </blockquote>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-55452461448881058472018-02-15T14:25:00.000+00:002018-12-14T10:24:38.292+00:00Ciao, Marisa, ovunque tu sia...<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-nh4jkJKSc5Y/WoWWPYR_zLI/AAAAAAAAUhI/KHRwel4C_bg9-KIQN7Yz-bcZjkaqV2ZuACLcBGAs/s1600/Pallacanestro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="324" data-original-width="472" height="438" src="https://4.bp.blogspot.com/-nh4jkJKSc5Y/WoWWPYR_zLI/AAAAAAAAUhI/KHRwel4C_bg9-KIQN7Yz-bcZjkaqV2ZuACLcBGAs/s640/Pallacanestro.jpg" width="640" /></a></div>
<i>Le emozioni anelano ad essere espresse e ad essere comunicate, a non essere tenute nascoste, perché, come diceva William Shakespeare nel Macbeth, spezzano il cuore se non sono portate alla luce del linguaggio, del linguaggio delle parole e del linguaggio del corpo vivente, del volto e degli sguardi, delle lacrime e del sorriso. </i></div>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<i>Le parole, queste creature viventi, sono di una radicale importanza nel creare ponti di comunicazione fra chi parla e chi ascolta, fra chi cura e chi è curato, o nell'inaridirli, e nello spegnerli.</i></div>
<div style="text-align: right;">
Borgna - Le parole che ci salvano</div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;">Oggi nasceva Marisa Sannia, mancata il </span><span style="background: white; line-height: 115%;">14 aprile 2008, dieci anni fa.
Il tempo passa, ma i ricordi, non corrono, rimangono dentro di te come
simboli forti di quello che ha caratterizzato la persona che ci ha lasciato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background: white; line-height: 115%;">Non si dimenticano le persone che abbiamo amato e il dolore della perdita lo senti anche se trasformato in malinconia. Una malinconia che però ha qualcosa di dolce, come fosse davvero un ponte tra te e chi non c'è più fisicamente. Una malinconia che è legame che non ha più tempo. Un legame che c'è e nulla ormai lo potrà più spezzare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Io la ricordo così come è nella foto che ho postato. Una
ragazza bruna, genuina, riservata, ma una bella persona. La ricordo come la mia
compagna di basket ai campionati Europei di Sofia. Qui eravamo a Formia al
centro sportivo del Coni. Un mese intenso passato insieme tra un allenamento e
un altro e poi a Sofia a giocare partite
molto faticose contro squadre tutte o quasi più forti di noi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La ricordo in fondo al pullman cantare da sola, ci regalava
la sua voce calda e dolce, la ricordo in camera con me, in una stanza di un
collegio universitario dell’Europa dell’Est che non brillava per confort. Eravamo
entusiaste e orgogliose di essere lì, a rappresentare l’Italia, ma nello stesso
tempo a familiarizzare con quelle ragazze che ci dipingevano a casa come nemiche
perché appartenenti ad un altro mondo, quello comunista. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lì eravamo tutte ragazze uguali, che si battevano in campo,
ma facevano amicizia nella vita quotidiana. Un clima straordinario, che
rappresentava quell’Europa che oggi vorrei così. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Marisa si muoveva come una gazzella e così l’avevamo
soprannominata, leggera e silenziosa, restia a socializzare, ma pronta a
regalarti una delle più belle amicizie che abbia mai avuto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ci siamo riviste dopo quel giorno, quando era già diventata
famosa dopo Sanremo, lei sempre la stessa, nonostante la fama. Ci siamo rincontrate
molti anni dopo ed è stato come se il tempo non fosse mai passato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ciao, Marisa, ovunque tu sia. Nel mio cuore continuerai
sicuramente a vivere.</span></div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-64609259131281973042018-01-26T17:19:00.000+00:002018-11-25T22:51:33.030+00:00Essere lenti è un modo di pensare<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-1xkKu7Zp7Ds/Wmti71OXGLI/AAAAAAAAUUA/pZEhxWhoo1MJmNTY0wassXYBuUoEeyZuwCLcBGAs/s1600/tempo-della-rete_home-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="536" height="428" src="https://2.bp.blogspot.com/-1xkKu7Zp7Ds/Wmti71OXGLI/AAAAAAAAUUA/pZEhxWhoo1MJmNTY0wassXYBuUoEeyZuwCLcBGAs/s640/tempo-della-rete_home-1.jpg" width="640" /></a></div>
<i>"Non è che di tempo ne abbiamo poco, ne sprechiamo tanto. [...] E mentre non si trova nessuno disposto a spartire il proprio denaro, a quanti ciascuno distribuisce la propria vita! Sono tirchi nell'amministrare il patrimonio, ma prodighi nel gettar via il proprio tempo, la sola cosa per cui l'esser avari farebbe onore. [...] Calcola quanto del tuo tempo ti hanno sottratto creditori, amanti, superiori e collaboratori, quanto le liti in famiglia, [...] quanto gli impegni mondani in giro per la città. [...] Ti accorgerai di avere molti meno anni di quanti ne conti di solito."</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: right;">
Lucio Anneo Seneca, <i>La brevità della vita </i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Elogiamo spesso la lentezza come un valore che è tornato di moda, un'esigenza che sentiamo dentro di noi, quando tutto sembra sfuggire alla nostra attenzione e il tempo scivola via senza il nostro permesso. Ma riusciremo davvero a rallentare, e cosa vuol dire farlo nella nostra vita quotidiana?</div>
<div style="text-align: justify;">
Certamente, se lavoriamo, sarà difficile dilazionare il nostro impegno come noi desideriamo. Ci sono sempre degli orari da rispettare, delle cose da fare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Credo però che ci sia qualcosa che va corretto dentro di noi, un atteggiamento, un modo di essere nel mondo.<br />
Un modo di stare con se stessi e con gli altri.<br />
Un modo di camminare.<br />
Un modo di leggere.<br />
Un modo di muovere le mani e un modo di guardare.<br />
Un modo di ascoltare<br />
Un modo di parlare.<br />
<br />
Anche correndo si può essere lenti.<br />
Anche rispettando i tempi che ci impongono.<br />
<br />
Essere lenti è un modo di pensare, è un modo di essere, è un modo di costruire se stessi.<br />
E' un modo di guardare il proprio orologio.<br />
<br /></div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-14469596767016160292018-01-10T12:25:00.001+00:002018-01-10T16:03:41.544+00:00Perseguire uno stesso cammino...<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-VgD1TH46m5Y/WlYGMbc5c_I/AAAAAAAAUDo/PAA6ZrKy9-EwJF-krHHnDd92Q798VpjmQCLcBGAs/s1600/Cascate-del-Varone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1203" height="424" src="https://4.bp.blogspot.com/-VgD1TH46m5Y/WlYGMbc5c_I/AAAAAAAAUDo/PAA6ZrKy9-EwJF-krHHnDd92Q798VpjmQCLcBGAs/s640/Cascate-del-Varone.jpg" width="640" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq">
"<i>È un fenomeno curioso e che si è dato molte volte
nella storia della letteratura, dell'arte, della scienza o della filosofia,
quello che due spiriti, senza conoscersi né conoscere una per una le loro
opere, senza porsi in relazione l'uno con l'altro, abbiano perseguito uno
stesso cammino ed abbiano tramato analoghe concezioni o arrivati agli stessi
risultati. Si direbbe che è qualcosa che fluttua nell'ambiente. O meglio,
qualcosa che è latente nelle profondità della storia e che cerca chi lo
riveli" </i></blockquote>
<o:p></o:p></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: right;">
Miguel de Unamuno</blockquote>
E' così che succede, ne sono convinta. Proprio quando sembra che nulla si muova, persone una lontana dall'altra stanno camminando nella stessa direzione. Un cammino forse lento, ma tenace, come i tanti rigagnoli di acqua che poi confluiscono in un grande fiume.<br />
Un pensiero che non ci deve abbandonare quando ci sentiamo soli e stanchi, dispersi, sommersi.<br />
Da qualche parte qualcuno sta cercando con noi un mondo migliore.<br />
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-21712815636617178112018-01-09T18:02:00.003+00:002018-01-09T18:02:41.045+00:00Abbiamo bisogno di un nuovo motore, un nuovo modello economico è urgente<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-b7X9mL31Y9I/WgjWOxBa-eI/AAAAAAAATX4/MlfHiICf4IERSI1pmeYbfn7vrZuyxzZ4wCLcBGAs/s1600/foto%2Bi%2Bdaniel%2Bblake.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="1200" height="240" src="https://2.bp.blogspot.com/-b7X9mL31Y9I/WgjWOxBa-eI/AAAAAAAATX4/MlfHiICf4IERSI1pmeYbfn7vrZuyxzZ4wCLcBGAs/s640/foto%2Bi%2Bdaniel%2Bblake.png" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
<i>Noi dobbiamo trovare un motore che contrasti questa idea del
mercato come unica via possibile. Non so da voi, ma in Inghilterra abbiamo la
triste prospettiva di essere guidati dal centrosinistra. Per me non può
esistere una cosa del genere. Puoi essere a favore del mercato e della
deregulation e allora sei a destra, oppure essere favorevole ad un'economia
pianificata e alla proprietà comune e allora sei a sinistra. Bisognerebbe dire
a certi politici che quando uno sta al centro della strada di solito viene
investito.</i><i><br /></i><i></i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<i>Della crisi del capitalismo si parlava già quando ero
giovane. Dicevamo, la rivoluzione è domani, in realtà è oggi. Questo è il
momento giusto, proprio perché stanno privando la società di tutti i principali
diritti civili. Togliamo il sostegno ai disabili, non permettiamo ai giovani di
comprare casa, gli ospedali sono sovraffollati, gli standard sono sempre più
bassi e le multinazionali gestiscono il Servizio Sanitario. In poche parole,
non possediamo nulla. Abbiamo bisogno di un nuovo motore, un nuovo modello
economico è urgente. Il nostro centrosinistra sostiene che procederà con
l'austerità lentamente. Quando ti strozzano, però, non fa differenza se lo
fanno lentamente.</i></blockquote>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: right;">
<blockquote class="tr_bq">
Ken Loach</blockquote>
<o:p></o:p></div>
</div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-8580972077393563162018-01-07T10:45:00.000+00:002018-08-23T11:56:47.578+01:00Aiutatemi! Sono qui...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-0cBIZvtrtCc/WlH5-HcwqUI/AAAAAAAAUB0/ZN0am2lV-XoeBF1pth-Y37egPIPi6pRNACLcBGAs/s1600/maxresdefault.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://3.bp.blogspot.com/-0cBIZvtrtCc/WlH5-HcwqUI/AAAAAAAAUB0/ZN0am2lV-XoeBF1pth-Y37egPIPi6pRNACLcBGAs/s640/maxresdefault.jpg" width="640" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>Dei pescatori tirarono fuori dagli abissi una bottiglia. Dentro c’era un pezzo di carta, con scritte queste parole: «Aiutatemi! Sono qui. L’oceano mi ha gettato su un’isola deserta. Sto sulla sponda e aspetto aiuto. Fate presto. Sono qui!».</i><i>«Non c’è data. Sicuramente ormai è troppo tardi. La bottiglia può aver galleggiato in mare per molto tempo», disse il primo pescatore.</i><i>«E non c’è indicazione del luogo. Neanche l’oceano si sa quale sia» disse il secondo pescatore.</i><i>«Non è né troppo tardi né troppo lontano. L’isola Qui è ovunque», disse il terzo pescatore.</i><i>Seguì una sensazione di disagio, calò il silenzio. È quel che accade con le verità universali.</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: right;">
Wislawa Szymborska, <i>Sale, a cura di Piero Marchesani</i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Siamo diventati bravi a elaborare tavole dove siano incisi i diritti... Ma quando il "QUI" diventa un luogo reale dove farli valere, ecco che i tanto proclamati diritti sbiadiscono fino a scomparire del tutto. Tutto è ancora vero, ma.... e dopo il ma il diritto scompare e chiudiamo gli occhi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto cominciò il giorno che qualcuno cominciò a dire: non sono razzista ma....</div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-57608148174727034872018-01-04T12:12:00.000+00:002018-01-07T10:45:43.980+00:00Invecchiare <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-qqJ8vHfGQWk/WkzSXC9gxmI/AAAAAAAAT50/zgrmL0lAW6sJA6oTqVaIJw-ILaDrx43VQCLcBGAs/s1600/IMG_20180103_121328.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://2.bp.blogspot.com/-qqJ8vHfGQWk/WkzSXC9gxmI/AAAAAAAAT50/zgrmL0lAW6sJA6oTqVaIJw-ILaDrx43VQCLcBGAs/s640/IMG_20180103_121328.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Giornata piovosa e uggiosa. Siamo arrivate alle 10 in montagna in Val d'Aias, ma il viaggio che mi poteva preoccupare è andato bene. Ho guidato tranquilla e quasi non mi sono accorta di essere arrivata. Da ragazza ero una guidatrice provetta, amavo viaggiare in auto e appena partivo respiravo aria di libertà. Poi molte cose sono passate sotto i ponti e dopo un po' di anni mi sono ritrovata più paurosa. Quasi ho smesso di usare la macchina. Da un po' ho deciso di riprendere a guidare e a spostarmi di più</div>
<div dir="ltr">
<div style="text-align: justify;">
Anche se lo so a volte è una gran fatica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Invecchiare è anche questo, non arrendersi ma accettare i propri limiti. Ma forse è sempre stato così. È importante non aver paura dei propri limiti, guardare con simpatia la propria fragilità, ma è bello lavorare non tanto per superarli, ma per dargli forma, vitalità, per andare quanto sono superabili, quanto invece convivere e valorizzarli per quello che sono.</div>
<div style="text-align: justify;">
Rinunciando all'auto per esempio ho scoperto altri modi per viaggiare e per spostarmi, non potendo spostarmi ho cercato un modo per stare in casa bene.</div>
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Una mia amica ha adesso una maculopatia agli occhi, è una pittrice, ma ha saputo non disperarsi e ha trovato un nuovo modo di dipingere.</div>
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È una filosofia di vita la sua che regala gioia e speranza a ogni persona che incontra.</div>
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Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-46484207516432735212018-01-02T20:12:00.000+00:002018-01-02T20:12:57.466+00:00Oltre i recinti di filo spinato...<blockquote class="tr_bq">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-SfFtUnCxAqA/Wkva0008V9I/AAAAAAAAT5I/JCuY_0vbdR8ay_EHdoCjBAWeQUWDGHbGACLcBGAs/s1600/quaderniHillesum.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="697" data-original-width="939" height="474" src="https://4.bp.blogspot.com/-SfFtUnCxAqA/Wkva0008V9I/AAAAAAAAT5I/JCuY_0vbdR8ay_EHdoCjBAWeQUWDGHbGACLcBGAs/s640/quaderniHillesum.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Se noi dai campi di prigionia, ovunque siano nel mondo, salveremo i nostri corpi e basta, sarà troppo poco. Non si tratta infatti di conservare questa vita a ogni costo, ma di come la si conserva. [...]</i> </div>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<i></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i><i>Certo non è così semplice, e forse meno che mai per noi ebrei; ma se non sapremo offrire al mondo impoverito del dopoguerra nient'altro che i nostri corpi salvati a ogni costo - e non un nuovo senso delle cose, attinto dai pozzi più profondi della nostra miseria e disperazione - allora sarà troppo poco.</i> </i></div>
<i>
</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<i></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i><i>Dai campi stessi dovranno irraggiarsi nuovi pensieri, nuove conoscenze dovranno portar chiarezza oltre i recinti di filo spinato, e congiungersi con quelle che là fuori ci si deve ora conquistare con altrettanta pena, e in circostanze che diventano quasi altrettanto difficili.</i> </i></div>
<i>
</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<i></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i><i>E forse allora, sulla base di una comune e onesta ricerca di risposte chiarificatrici su questi avvenimenti inspiegabili, la vita sbandata potrà di nuovo fare un cauto passo avanti.</i></i></div>
<i>
</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: right;">
Etty Hillesum, dicembre 1942</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Etty Hillesum purtroppo il 7 settembre 1943 fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz con tutta la famiglia, ad eccezione del fratello Jaap. Ma altri deportati ritornarono e ci hanno regalato i loro preziosi pensieri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Usciti da quella sconvolgente vicenda della loro vita, scriveranno su quanto avevano visto e provato, diventando narratori, romanzieri, poeti, artisti, alcuni esempi: Imre Kertész Primo Levi, Boris Pahor, Elie Wiesel. </div>
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<br /></div>
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Edith Bruck, deportata nei Lager da bambina, e ha dedicato tutta la sua vita alla testimonianza in un'intervista a Repubblica dice:</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
"<i>I sopravvissuti restano tali, purtroppo, anche nella vita normale, quando vanno a comprare il pane dal fornaio o fanno il loro lavoro. Non dimenticano mai di essere dei reduci. Poi, c'è chi ha sentito la necessità e ha avuto il talento di mettersi a scrivere: come gli autori latinoamericani che hanno trasformato i drammi da loro vissuti in grande letteratura"</i>. </blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Si sono portati dietro tutto il Male che hanno conosciuto, hanno cercato di raccontare l'<i>"indicibile"</i> nel forse disperato tentativo di aiutarci a cambiare, a combattere dentro di noi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non può esserci progresso se non impariamo dal passato, se non siamo capaci di guardare in faccia ciò di cui noi uomini e donne siamo capaci ieri come oggi.</div>
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<br /></div>
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Walter Benjamin afferma che la memoria può redimere il passato, ma solo invertendo il rapporto tra passato e presente.</div>
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Dobbiamo guardare indietro per imparare a nascere come esseri umani. La nascita è un accadimento non meramente biologico ma piuttosto esistenziale.</div>
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Si nasce veramente quando si esce dalla gabbia delle proprie sicurezze, che nella chiusura agli altri diventano arroganza, presunzione e possono diventare violenza, non solo quella che si "agisce", ma quella che non si contrasta. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dal riconoscimento di ciò che è male dentro è fuori di noi, può nascere il nuovo, possono nascere altri pensieri, un altro modo di stare nel mondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un giorno parlando con un ragazzo straniero che aveva attraversato il mare per arrivare da noi mi ha detto:</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>"Io so che cosa è il male, perché lo conosco. Per questo mi sento più forte e so come combatterlo, non solo fuori di me, ma dentro di me. So con profonda certezza che non voglio assomigliare a chi non sa più che cosa è bene".</i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Sono loro adesso a doverci raccontare il mondo dal loro punto di vista, a dirci come ci si sente a dover fuggire dalla propria terra, a sentirsi dei reietti, invisibili ai più che girano lo sguardo per non vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti. </div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-22135051003310000082018-01-01T17:32:00.000+00:002018-01-01T17:32:17.359+00:00Il passato non passa...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-362etMzGVGg/WkpwP2EWa1I/AAAAAAAAT4k/S_PhvFTbu5wlpCyFNxIM6QNeZIaLtzZnACLcBGAs/s1600/771972-130706-rev-henri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="366" data-original-width="650" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-362etMzGVGg/WkpwP2EWa1I/AAAAAAAAT4k/S_PhvFTbu5wlpCyFNxIM6QNeZIaLtzZnACLcBGAs/s640/771972-130706-rev-henri.jpg" width="640" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>In realtà, il passato si conserva da se stesso, automaticamente. Esso ci segue, tutt'intero, in ogni momento: ciò che abbiamo sentito, pensato, voluto sin dalla prima infanzia è là, chino sul presente che esso sta per assorbire in sé, incalzante alla porta della coscienza, che vorrebbe lasciarlo fuori. </i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>La funzione del meccanismo cerebrale è appunto quella di ricacciare la massima parte del passato nell'incosciente per introdurre nella coscienza solo ciò che può illuminare la situazione attuale, agevolare l'azione che si prepara, compiere un lavoro utile. </i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>Talvolta qualche ricordo non necessario riesce a passar di contrabbando per la porta socchiusa; e questi messaggeri dell'inconscio ci avvertono del carico che trasciniamo dietro a noi senza averne consapevolezza.</i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: right;">
Henri Bergson, <i>L'evoluzione creatrice</i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Il passato non passa. Vive dentro di noi, a volte silenzioso, ma vive. E facciamo sempre i conti con lui. Il ricordo così come siamo abituati a riprodurlo, dice poco di quello che vorrebbe rappresentare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il ricordo non è solo verbale, razionale, è un magma di sensazioni, di odori, vissuti che spesso sono indicibili e in qualche modo si amalgamano con quello che stiamo vivendo. </div>
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Ecco perché ognuno vive le situazioni in modo diverso, ecco perché i nostri comportamenti non sono così facili da decifrare e a volte risultano incomprensibili all'altro e spesso anche a noi stessi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco perché la riflessione su noi stessi, il dialogo con noi stessi è così fondamentale nella comprensione e nella costruzione della nostra identità.</div>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5083073824672587010.post-24735629146774077762017-12-31T12:09:00.000+00:002017-12-31T12:09:19.086+00:00Non perdiamo la nostra personale bussola...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-TWa6FZ7l3qE/WkjTQF5lKPI/AAAAAAAAT2U/Woy8FPnbf14USO7qhAcgsH8ODQ-dgG1zQCLcBGAs/s1600/rosa_bianca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="340" data-original-width="650" height="334" src="https://3.bp.blogspot.com/-TWa6FZ7l3qE/WkjTQF5lKPI/AAAAAAAAT2U/Woy8FPnbf14USO7qhAcgsH8ODQ-dgG1zQCLcBGAs/s640/rosa_bianca.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="text-align: justify;">A fine anno è tempo di bilanci. Ho sognato di vivere esperienze significative, di trascorrere la mia vita tra persone sensibili ed attente, in un mondo di significati e valori, di costruire insieme a tanti altri un mondo migliore.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
Mi sono ritrovata, però, spesso a guardare la gente correre in un andirivieni senza meta e senza sguardo: ho temuto e temo di diventare come loro. Ho continuato e continuo a vedere un mondo che non conosce né pace né giustizia e questa coscienza mi ha spesso tolto la speranza. </div>
<div style="text-align: justify;">
Gli ideali che avevano guidato la mia vita, mi sono sembrati spesso le illusioni di un cuore rimasto bambino. E da più parte forte mi è arrivato il richiamo ad un “ sano realismo”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non vivo più di illusioni, non credo più nei grandi progetti, ma non dimentico il mio orizzonte di senso, a cercare la bellezza, la vita ovunque mi capiti di incontrarla.</div>
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<br /></div>
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Ecco, l'augurio che faccio a tutti per l'anno nuovo: di non perdere la propria personale bussola, perché se ci lasciamo prendere dallo sconforto rischiamo di diventare passivi e di non fare quella parte che spetta ad ognuno di noi, piccola, piccolissima che sia. Il tempo delle grandi illusioni è finito? Comincia quello della nostra responsabilità personale. </div>
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La fine delle "grandi narrazioni", dice Claudio Magris in <i><b>Utopia e disincanto:</b></i></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>"ha trascinato nel baratro insieme alla sua fallace ideologia qualsiasi idea di riscatto sociale e civile. Eppure da questo fallimento avremmo dovuto imparare che forse ci vuole “più pazienza e tenacia nel perseguirli e dunque più probabilità di realizzarli, in quella misura relativa, imperfetta, perfettibile che è la misura umana. (...) Il destino di ogni uomo, e della Storia stessa assomiglia a quello di Mosè, che non raggiunse la Terra Promessa, ma non smise di camminare nella sua direzione”.</i></blockquote>
Emiliahttp://www.blogger.com/profile/09426294771987392000noreply@blogger.com1